La Critica Politica - anno IV - n. 8-9 - 25 settembre 1924

LA RIORGANIZZAZIONE DELLO STATO 341 del cinquanta per cento, sono una specialità urbana: nei centri di consumo l' illusione che un calmiere o una sommossa possano portare a una diminuzione dei prezzi -è sempre tenace, e ad essa si abbandonano i giornalisti, gli impiegati, gli artieri e gli operai stessi. Anzi uno dei motivi fondamentali di contrasto fra città e campagna è proprio _nella questione dei prezzi. Quando i socialisti umbri venti anni fa iniziarono la loro propaganda fra i contadini per il miglioramento dei patti colonici, incontrarono le diffidenze e le ostilità delle donnecole _di città (e non solo di queste) sotto l'accusa di aver fatto rincarare le uova, e ai socialisti eugubini, che, per rispondere a quest'accusa con i fatti, capitanarono una sommossa contro gli alti prezzi delle uova e del pollame, toccò di vedersi abbandonati completamente dai contadini passati sotto le insegn~ della democrazia cristiana di allora. In provincia vi sono centri operosi e alacri, come ad esempio Cupra1nontana nelle Marche, e cittaduzze in decadenza. Nei centri operosi voi trovate fervore di opere e di iniziative ; nelle cittaduzze voi trovate possidenti oziosi, artieri beoni, braccianti pigri : alle volte queste differenze profonde fra centro e centro hanno ~a loro spiegazione nella posizione commerciale dei centri stessi, alle volte invece è difficile rendersi conto delle cause obiettive dell'operosità di un centro e della neghitossità di un altro. Nelle città e nei paesi fervidi di vita (e ve ne sono di quelli distanti dalle vie ferrate, come è il caso di Cupramontana per citarne uno solo) è la provincia che noi amiamo e vogliamo valorizzare : nelle cittaduzze e nei paesucoli in decadenza, il Masaniellismo e le tendenze parassitarie allignano tenaci come una gramigna malefica, e qui la vita trascorre plumbea e inerte fra l'osteria e la farmacia, traendo dalla campagna produttrice i mezzi di sostentamento senza contraccambiarla con servizi utili. Distinguere fra l'una e l'altra città è necessario, quando si parla della provincia, e se quella operosa e fattiva è veramente centro di civiltà come sostiene Fovel,. quella parassitaria e inerte è un focolaio di infezione e una sentina di vizio. Valorizzare la provincia per noi vuol dire quindi esaltare i ceti operosi e produttivi, e in prima linea quelli addetti alle campagne. Nelle campagne delle regioni ove prevale la mezzadria i contadini costituiscono la maggioranza dei produttori e sono il serbatoio inesauribile delle migliori virtù della nostra razza. A questi contadini bisogna pensare> come alla forza più sana che esista in Italia, e invece contro di essi. si sono accanite sino a ieri la politica tributaria del Ministro De Stefani e la politica squadrista del fascismo rurale esaltato da Gustavo Del Vecchio che ha distrutto le loro organizzazioni di classe e non ha potuto creare loro un nuovo strumento di difesa civile. I I contadini, che erano stati totalmente assenti dalla gesta del Risorgimento e che appena nei prirni anni del nostro secolo avevano cominciato a partecipare alla vita italiana, furono gli eroi della guerra, sia Bibliotec Gino Bianco {

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