NOTE E COMMENTI 273 I precedenti. Cos} li illustra il Mondo (11 giugno): "Quattro aggressioni politiche sono· sulla bocca di tutti: Misuri, Amendola, Cesare Forni, Matteottì. Un crescendo di audacia, di sfrontatezza, di ferocia. Amendola è aggredito in piena via Francesco Crispi, da cinque individui discesi da un automobile. Si arresta lo chauffeur il quale dice di essere stato noleggiato da cinque individui uno dei ·quali parlava toscano : come· Dumini. Basta questo interrogatorio, perchè lo chauffeur molto sospetto per altre ragioni ed, intanto, confesso di favoreggiamento, venga rilasciato dalla Questura e lasciato in pace cos} dal giudice istruttore cav. Lombardi come dal sostituto procuratore cav. Pace, il quale per altro agiva alle dip~ndenze del procuratore capo commendatore Xarra. Cesare Forni è aggredito alla stazione di Milano pubblicamente e ferocemente bastonato. Tutta Milano sa e dice che Albino Volpi è tra i bastonatori e che Dumini, venuto da Roma espressamente, assiste, poco lungi, e sorveglia l'operazione. Naturalmente vengono lasciati in pace esecutori e mandante. L'eccidio Matteotti fa traboccare il vaso della pubblica indignazione ; si procede con una certa energia, almeno in principio, e si arresta Dumlni. La polizia di Milano lascia, offenbachianamente, fuggire Volpi. Ma intanto Dumini appare nella aggressione di Forni, nell'eccidio di Matteotti, è fortemente indiziato nell'aggressione di Amendola. Dal giorno in cui questa è avvenuta, 26 di- · cembre 1923 ad oggi, il Dumini ha sempre detto di far parte dell'Ufficio stampa della Presidenza del Consi- , glio; ha avuto certamente quivi le .. Biblioteca .Gino Bié;lnco sue piccole e grandi entrate, ha adoperato le automobili e la carta d~l1' ufficio, ed, infine, ha atteso al Ministero dell'Interno l'automobile che doveva portarlo ali' ultima sua fatica di esecutore di alte opere di vendetta: ..l'eccidio di Matteotti. Si colleghino questi fatti con altre circostanze: il Dumini e il Putato fanno parte del Corriere Italiano, dove, per altro, nessuno li ha visti mai lavorare. Ma che vi. ... lavorassero è provato dal mandato di cattura spiccato contro l'avv. Filippelli. L'avv. Filippelli, che non aveva mai appartenuto al giornalismo e che aveva avuto, anche come avvocato, qualche traversia, aveva troppe automobili per un direttore di giornale. Ora le prime notizie .raccolte sui particolari dell'eccidio ci hanno detto che il signor Filippelli poteva prelevare automobili nei garages pubblici per conto del Ministero dell'Interno. L'opinione pubblica vuol sapere chi aveva dato al dott. Filippelli tanta autorità; quali occulte ragioni ave - vano potuto far s} che un ex-agente di pubblicità, potesse non solo adoperare milioni, ma godere tanta fiducia. Gli industriali che lo conoscevano frequentatore dei loro uffici in cerca di contratti di pubblicità, come mai affidarono a lui i milioni per un giornale ultrapassivo? I magistrati affondino il bisturi. Torniamo a Dumini, e torniamoci soltanto per chiarire ancora come nella storia della sua vita criminosa sia la chiave di piil vasta trama e forse il filo che condurrà a sciogliere tutta la rete tenebrosa. Lasciamo pure da parte la storia del contrabbando d'armi con la Jugoslavia - quantunque non sia mai stata chiara al riguardo l'azione della polizia -, e vi sia anzi un piil che equivoco comunicato Stefani. Venia-
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