La Critica Politica - anno IV - n. 4 - 25 aprile 1924

.. Patri a e Li b e r t à <*> L'ERRORE DEI SOCIALISTI . I Questa verità oggi è implicitamente, e talvolta esplicitamente, ammessa dalla s·tessa clas_se dominante. La quale, nella credenza d'aver domato il leone popolare, cinicamente calpesta le migliori tradizioni cui essa· deve il potere e la ricchezza, confessando senz' altro il suo voltai accia. Pronta nelle competizioni internazionali a legarsi al carro dei più forti, p:ona ali' interno al Vaticano per ottenerne una conciliazione che rafforzi il suo dominio, la casta al potere dichiara apertamente di volersi disfare del liberalismo e della democrazia, in nome di cui aveva ultimamente trascinato il popolo alla pit1 terribile delle guerre, gi_tta come vecchio ciarpame alle ortiche .tutti i riguardi costituzionali, maledice il secolo delle rivoluzioni nazionali, fa della forza e del successo l'unica sua legge morale, odia la libertà e la mt:ttila, ordina al popolo d' ubbidire e tacere; e tutto ciò, per sostituire al deriso " romanticismo politico del riscatto patrio ,, la politica I realistica di Silla e di Cesare Borgia, la "real politik ,, di Bismark e di Guglielmo di Prussia. Siamo ancora all' inizio, e possiamo anche augurarci che il moto di reazione cui assistiamo subisca un arresto. Ma se i minacciati "inesorabili sviluppi,, della iniziata politica realistica giungeranno alla loro logica conseguenza, tempo verrà in cui ripetere le parole d'un Garibaldi sarà bestemmia e delitto, e gli scritti di Giuseppe Mazzini saran compresi in un qualche novissimo "Indice dei libri proibiti ,,. La storia insegna quali frutti di cenere e tosco abbia raccolto in breve tempo ogni paese postosi per questa via; e si costaterà quale orribile servigio abbian reso alla patria coloro che ve l'hanno a forza sospinta .... Chi vivrà vedrà I Ogni nazione, ogni classe, ogni partito che abbandoni le vie della libertà corre verso la sua rovina. Il despotismo, il sistema autocratico e dittatoriale può giovare ad appagare singole ambizioni n determinati interessi di casta; ma esso è contrario agli interessi generali della società, di qualsiasi società lo subisca, grande o piccola che sia. Gli stessi partiti socialisti, ed in generale tu_tto il proletariato italiano, debbono gran parte della loro sconfitta - nella quale han travolto anche i movimenti di minoranza che invano lo avvertivano del pericolo - all'avere insensibilmente ma con moto progressivo separato dalla propria causa la causa della libertà, per ridurre tutte le loro rivendicazioni ad una questione d'interesse e di potere. Forse l'errore teorico - conquista del potere ed esclusiviSQ:10materialistico - v'era già da un pezzo, per lo meno nelle frazioni più numerose (*) La prima parte dt questo studio Ju pubblicata dalla Critica nei Jasclcoll dl febbraio s marzo. . ' Biblioteca Gino Bianco ' , .

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