96 LA CRITICA POLITICA « La Corsica - scrive Paulu Orsoni - ba due madri: l' una è la sua madre naturale (la geografia, l'etnografia, la linguistica, l'economia sono là a dimostrarlo) che è l' Italia alla storia della quale fino al 1769 fu legata quella del1' isola; l'altra è, politicamente e amministrativamente, la sua madre adottiva, la Francia. < Ora mai le due sorelle latine - Francia ad Italia - sono state unite come ai giorni nostri da una incontestabile comunità d'interessi non solamente nel Mediterraneo, ma anche nell'Europa centrale. Tutte due, durante la guerra, banno fatto fronte contro un comune nemico. Attualmente agiscono di concerto(?) nella Ruhr e formano un blocco che nessuna rivalità può I incrinare, occorre almeno sperarlo. Aggiungiamo che gli ultimi avvenimenti politici italiani sono stati oggetto, nella stampa francese, di commenti favorevoli e alle volte anche entusiastici. In breve la simpatia regna tra le due potenti nazioni. < Perchè dunque la Corsica non beneficierebbe in larga misura della reale e feconda amicizia che unisce le sue due madri ? Perchè i due Stati non s'intenderebbero per accordare alla loro miserabile e gemente figlia vantaggi particolari che potrebbero sollevarla dalla triste situazione nella quale giace? < Ma è possfbile? domanderanno gli scettici. E infatti non è più necessario fare il quadro del lamentevole stato della Corsica. Le opinioHi sono unamini a questo riguardo: I' isola è povera; i suoi figli emigrano in numero ogni giorno maggiore perchè non hanno i mezzi per sfruttare le risorse naturali di cui essa è provvista. Inutile è insistervi sopra. Ma - e io ritorno alla domanda degli scettici - come un accordo franco-italiano può porre fine ad una tale disgrazia ? < Ebbene, è sopratutto sul terreno economico che tale accordo può realizzarsi. E in primo luogo s'impone un accordo doganale. La Corsica ha bisogno di prodotti manifatturati e anche di alcuni prodotti naturali dei quali manca. Questi prodotti l'Italia può fornirglieli altrettanto bene che la Francia e spesso a miglior conto; innanzitutto perchè le distanze essendo minori il prezzo dei noli è meno elevato ; inoltre perchè certi prodotti che provengono dalla penisola sono meno costosi, infine perchè sono molte volte di qualità superiore a quelli che ci spediscono i commercianti e gl' industriali del continente francese. Perchè i porti della Corsica non sarebbero aperti in tutta franchigia al commercio italiano? Noi potremmo ricevere cosl stoviglie, prodotti metallurgici, mobili, chincaglieria ecc. ad assai buon mercato. D'altra parte i porti italiani sarebbero 'aperti in franchigia ai prodotti corsi dei quali potrebbe aver bisogno l'Italia, legname in special modo. < In secondo luogo i due Stati alleati potrebbero favorire e facilitar~ l'emigrazione italiana in Corsica. < L'isola manca, infatti, "di mano ·d'opera agricola e industriale. Il risanamento e il dissodamento delle terre incolte potrebbero essere· effettuati da operai originari della penisola che, si sa, sono dei lavoratori senza uguali. Noi crediamo anche che essi potrebbero vantaggiosamente essere utilizzati nella costruzione della via ferrata da Ghizonaccia a Bonifacio. < Ecco dei progetti che domandano per essere realizzati solo della buona volontà da una parte e dall'altra. È questa almeno l'opinione d~i regionalisti i quali vogliono fare della Corsica un elemento di unione tra i due popoli forti. potenti e l'uno all'altro simpatico. Al contrariovi sono, nella stampa e nella politica, degli impotenti che non avendo potuto fare In guerra o essendosene serviti per mettersi a posto essi e le loro famiglie, non sanno che vilipendere un popolo al quale tantiflegami ci uniscono e si sforzano di trasforma re la Corsica non già in un mezzo di unione, ma in un campo di battaglia>. Cosl chiude l'articolo di A' Muvra. Purtroppo di costoro ce ne sono, oltre che in Francia, anche in Italia l Quel che è ;peggio è cheparlano tutti, di qua come di là, in nome degli interessi della nazione. NUOVE PUBBLICAZIONI GIORGIOMORTARA: Prospettive economiche (1924)_ Città di Castello, Soc. Tip. "Leonardo da Vinci,,. ROBERTO TREMELLONI: L'organizzazione internazionale del lavoro (prefazione di A. Cabrini). Milano, "Aracne "' Officina di Coltura. Editori. - L. 12. ALOIJZIJ REs: Dante (raccolta di studi di scrittori italiani e jugoslavi, con 6 illustrazioni fuori testo del pittore Mirko Racki). Gorizia,. G. Paternolli Editore. - L. 24. FRANCESCOLANZA: Almanacco per -ilpopolo si·- ci'Ziano (1924). Roma, Ass. Naz. per gl' interessi del Mezzogiorno, Edit~ice. ABBÈ TRÈVES : Une 1:njusUcequi cn:e vengeance I (La suppression des écoles de hameau dauf la Vallée d'Aosta). Aoste, Imprimerie Catholique. GIGI DAMIANI: Il p,,oblema della Ubertà. Roma,. Ediz. del giornale "Fede,,. Orlac, 14. Roma. - L. 1150. ·OLIVIERO ZUCCARINI - Direttore resp. Selci (Umbria), Soc. An. Tip. Pliniana. BibliotecaGino Bianco
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