l REDDITI AGRARII 93, I Redditi • • agrar11 Con la rata di febbraio sono andati in riscossione in ruoli per l' impo-- sta di R. M. sui redditi agrarii, e, come era facile prevedere, la grande maggioranza dei contadini mezzadri delle Marche, dell'Umbria, della Toscana e degl' Abruzzi hanno fatto ricorso alla resistenza passiva contro questa nuova imposta, che essi chiamano la tassa sul grano: qua e là i contadini hanno anche protestato clamorosamente contro la nuova imposta, ma nella maggior parte dei casi non hanno fatto ricorso a manifestazioni di nessun genere, comportandosi come se la tassa non esistesse. In qualche comune fra un migliaio di iscritti nessuno si è presentato all'Esattoria, in qualche· altro i paganti sono stati meno di una dozzina. Questo sciopero dei contribuenti è la conseguenza di una serie di er•• ·rori gravissimi dell'Amministrazione finanziaria, che la nostra rivista ha segnalato a suo te~1po e che è opportuno riassumere. I contadini non erano,. abituati a pagare nessuna imposta sul reddito, all' infuori di quella comunale sul fuocatico ascendente a poche lire; essi pagano senza lamenti le varie imposte reali, obiettive, da quella sul bestiame a quella sul vino, e vi si acconciano alla meglio, ma non riescono a capire le imposte sul reddito : pur trattandosi di poche lire, i contadini non hanno mai capito la tassa fuocatico e spesso hanno fatto in molti Comuni dimostrazioni tumultuose contro essa. Volendo chiam·are i contadini a pagare una nuova imposta, era naturale che non si facesse ricorso a una imposta sul reddito, che andava contro la loro mentalità, ma a un' imposta reale, ohiettiva. Il Ministero delle Finanze ha dimenticato questa regola psicologica, di scegliere cioè l' imposta meno urtante e ha commesso un primo gravissimo errore tecnico e politico. Al prìmo errore fondamentale altri ne ha aggiunti: ha voluto che la nuova imposta desse subito un provento molto largo, e che si fissas~ero. termini brevissimi per la procedura di accertamento. Gli Agenti delle Imposte hanno dovuto compiere in poche settimane uno sforzo poderoso : iscrivere nei ruoli migliaia e migliaia di contribuenti, applicando le tariffe schematiche diramate dal. Ministero. Da questo lavoro fatto in modo tumultuario,. con contribuenti refrattarii a denuncie, sono usciti fuori dei ruoli pieni di sperequazioni e di ingiustizie stridenti. Di fatto vengono poi a mettersi in riscossione in una sola volta l'imposta del 1923 e quella del 1924, dando al contribuente l' impressione che l'onere tributario sia doppio del reale. Si è cosl seminata a piene mani l'avversione contro l' imposta in una classe poco colt~ e diffidente per tradizione; si è gettato un turbamento gravissimo in centinaia di migliaia di persone, che rispondono con l'emigrazione accentuatasi notevolmente e con questo sciopero di contribuenti; si è scavato un abisso di risentimenti e di rancori nella classe, che più largamente ha dato il suo contributo di sangue nella grande guerra e che è tra le più benemerite perchè tuttora produce più di quanto consuma. La stampa quotidiana - compresa quella di opposizione - ignora questo fermento delle masse rurali, dimostrando con ciò quale solco profondodivida la campagna e la città; i pochi giornali che se ne occupano attribuiscono il fermento di cui non avvertono la gravità, all'opera di pochi sconsigliati, nemici del Governo Nazionale; e cosl nelle sfere dei Ministeri non si ripara al mal fatto. La burocrazia, divenuta onnipotente col regime fascista, ha reso e rende·. cosl il peggiore dei servizi a se stessa e al Governo. Biblioteca·GinoBianco
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