\ . IL NUOVO ORDINAMENTO DELLA MAGISTRATURA 39 mente sottoposta al potere politico, e sì che anche prima sembrava che lo fosse già abbastanza. Nessuno dei problemi essenziali che la travagliano da 50 anni e che hanno dato luogo a innumerevoli progetti di riforma giudiziaria, è stato nonchè risolto, nepp~re affrontato dal governo fascista; ed il trattamento economico non risulta neppur ora adeguato alle necessità elementari della vita. Questo ci sembra il riassunto delle nostre poche osservazioni, giacchè un lungo discorso ci è sembrato non adatto all' indole di questa rivista. Non rimane quindi che attendere e sperare : senza la speranza che cosa sarebbe la vita ? GIOVANNPIETRACCONE ,. r Il pareggio del Bilancio Uno dei punti fondamentali del nostro programma è che il pareggio del bilancio dello Stato, delle Provincie e dei Comuni costituisce una necessità inderogabile, e una pregiudiziale assoluta: prima di ogni altro problema va risolto questo. La via del pareggio non è secondo noi quella dell'aumento delle imposte: il contribuente in Italia è già troppo gravato per poter sostenere altri gravami: gli enti pubblici assorbono una percentuale troppo elevata del reddito nazionale, e si corre il rischio di isterilire le sorgenti della vitalità economica con questo prelevamento eccessivo o di neutralizzare il peso delle imposte col rinvilio della moneta. La strada buona è quella della diminuzione delle spese pubbliche: Stato, Provincie, Comuni spendono troppo per voler provvedere a troppi bisogni, e devono falcidiare le loro spese, anche col rischio di privare la Nazione di servizi utili, ma non necessarii. · Questo ptoblema è altrettanto importante quanto qllello del pareggio, e perciò noi dissentiamo profondamente dall'indirizzo del Ministro De Stefani, che in realtà aumenta il carico tributario giorno per giorno con i suoi molteplici provvedimenti. La revisione degli estimi catastali e quella dei redditi dei fabbricati non portano all'auspicata perequazione, ma a un aumento dei tributi; la nuova imposta sui redditi agrarii in alcune regioni porta quasi a un raddoppiamento dell'onere fiscale sulla terra; l'imposta sul reddito viene a sostituire e ad aggravare la tassa di famiglia abolita per i Comuni. Le spese invece di diminuire aumentano o tendono ad aumentare. La riforma burocratica, con i nuovi gradi gerarchici, porta ad un aumento di spesa molto sensibile,· i miglioramenti concessi ai maestri costituiscono un altro aggravio per lo Stato e per i Comuni,· la riforma Gentile, pur avendo spostato una parte della spesa dal bilancio statale a quello dei Comuni e delle Provincie, porta un maggior onere. · · Le assicurazioni sociali, che i recenti provvedimenti governativi hanno convalidato e con/ermato, rappresentano un altro onere gravissimo per gli agri- ~oltori e gl' industriali come per gli operai e i contadini, senza raggiungere il loro scopo. Le pr<Jmessedi lavori pubblici e di provvidenze governative per le varie regioni si succedono ininterrottamente, come se lo Stato abbondasse di mezzi. Se non saranno mantenute si griderà alla turlupinatura,· per mantenerle occorrerebbero ·miliardi che non ci sono. Il consolidamento della lira italiana intorno ai venticinque centesimi è una cosa ottima, ma può essere compromesso da questa tendenza all'aumento dei gravami fiscali e delle spese pubbliche, e occorre che il Ministro del Tesoro · abbia· il coraggio di reagire contro di essa. \ Biblioteca Gino ·Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==