la critica politica - anno III - n. 10 - 25 ottobre 1923

.... 438 LA CRITICA POLITICA danno che questa decadenza spir_ituale avrebbe a lungo andare portato alla nazione intera, destinata come è per natura e per tradizione a vivere nei secoli del sogno luminoso della arte sua : però se per scongiurare questo danno, se per restituire alla regione come elernento etnico ~ulturale e artistico il suo valore, non c'è bisogno di essere poeti, sarebbe fatale il portarvi un animo di mercanti, perchè in tal caso l'originalità dell'artista sarebbe uccisa dal modello ~ la spontaneità dalla maniera. E questo pericolo c'è ogni volta che un genere antico risorge e viene, come si dice, di moda, perchè ùna_folla di procaccianti inette in opera tutti gli artifici immaginabili per ottenerne una produzione larghissima che finisce per essere la negazione dell'arte. A questo riflettevo giorni sono, visitando in Perugia la mostra d'Arte applicata bandita fra le città dell'Umbria, ed ora vedo che non sono solo a pensare così : il Giornale d'Italia parlando dei tessuti - che sono la parte prevalente della mostra - faceva presso a poco le st_esse mie osservazioni. Lo scrittore lamentava < che non tutti i produttori si preoccupano sufficientemente di n1antenere al prodotto il carattere tipico, storico locale. Questa incuria toglie quasi sempre ai prodotti medesimi il loro maggior valore, rendendoli banali,_ comuni e insignificanti ànche se eseguiti da ottimi operai. Se i produttori non comprendono o meglio, non '" sentono questa verità, non si sorprendano della inevitabile decadenza che seguirà fatalmente alle loro fatiche >. Lo scopo co1nmerciale infatti di molti espositori è evidente, non tan~o nella costante ripetizione di un motivo, ma anche nella poca cura posta nel conservare il carattere. Vi sono per esempio ricami in cui il punto Francescano è adoperato a dar vita a motivi cinquecenteschi, e il punto d,i Assisi si sviluppa in un colore turchino sbiadito in disegni stilizzati troppo alla moderna, come per cercare il prezioso nella forma e la n1ezzatinta nel colore, cose tutte che sono agli antipodi col carattere dell'arte antica umbra. Oppure, e qJesto è anche peggio, i ricami sono ottenuti mediante applicazione di congegni meccanici e non con il solo uso del telaio a mano, il che finisce per essere una falsificazione. Ora sarebbe veramente un male che un risveglio di attività così promettente fosse sciupato, ed anzichè rappresentare ìl risorgere delle migliori energie di una razza dove~se segnare nient'altro~he l'effimero passaggio di una moda. È necessario pertanto. se non rivivere le condizioni economiche e sociali dei tempi andati, comprenderne lo spirito e so• pratutto persuadersi che la sana produzione artistica deve obbedire a quelle leggi che presiedettero alla sua formazione, e che balzarono in una singolare unità· dall'opera di una intera stirpe ; e che pur creando forme nuove, queste debbono esprimere con vigore sempre più alto le ispirazioni che vibravano nel cuore e 'nelle opere degli antenati, e sopratutto la ricca vena di sentimento con cui le concepirono. _ Come è bello vedere il nome di amore ripetuto con tanta frequenza Biblioteca Gino Bianco

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