la critica politica - anno III - n. 10 - 25 ottobre 1923

• o 424 LA CRITICA POLITICA In qu~sta zona, occupata in prevalenza fino a pochi decenni fa dalle valli, e ridotta a colture intensive in seguito a' grandi lavori di bonifica idraulica ed agraria, che han richiesto fortissimi. anticipi di capitale, predomina la grande e la grandissima proprietà, in parte amministrata direttamente dai proprietari, in parte divisa fra grossi e medi fittavoli imprenditori, e lavorate nell'un caso e nell'altro, in prevalenza da braccianti. Si è riprodotta perciò in questa zona del Veneto una situazione analoga a quella, che quasi contemporaneamente si era creata nel Mantovano, nel Cremonese, nel basso Bolognese ed in tutta la provincia di Ferrara; una situazione cioè che aveva favorito il formarsi delle leghe di resistenza fra i salariati agricoli e lo sviluppo del partito socialista, il quale infatti, nel Veneto, ha segnato i suoi primi trionfi nel Polesine, nel Basso Veronese ed in quelle p~rti delle provincie di Padova e di Venezia che son bagnate dall'Adige. · Un carattere particolare manifesta infine la zona di montagna, in• cui la popolazione maschile, costretta ad emigrare per una metà dell'anno ed a vivere addensata nei suoi villaggi nell'altra metà, è indotta da queste sue condizioni d'esistenza e anche dal livello generalmente più elevato - della sua coltura ad un maggiore interessamento per i problemi sociali e politici ; ma nella solitudine dei suoi casali alpini non ha potuto trovare che nel curato una guida ed un aiuto in questo suo bisogno, morale non meno che materiale, di vita associata. Circoli ricreativi, uffici d'emigrazione,· cooperative di consumo, latterie sociali sono state in gran parte di questa zona l'opera quasi esclusiva del partito clericale, e gli hanno dato una forza che, nonostante le origini diverse, non è molto inferiore •a quella eh' esso ha raggiunto nella pianura. Lo sviluppo industriale, tutt'altro che insignificante nella zona pedemontana, non ha determinato finora una prof onda frasf ormazione politica, poichè, tolta Venezia e Verona, esso si è localizzato di preferenza in centri minori, come Valdagno, Schio, Pordenone, o addirittura nell'aperta campagna. Mancati perciò i grandi agglomeramenti urbani, le città più prospere han seguitato ad essere dei grossi mercati di rifornimento per la popolazione rurale della provincia o per tutta la regione, e come tali non sono mai state il teatro di lotte politiche molto vivaci, ma hanno mostrato in generale una maggior simpatia per le tendenze mediane, sostanzialmente conservatrici. Così nelle elezi?ni del 19 J 3, di fronte alle vittorie socialiste nei collegi industriali di Venezia e Verona e in uno o due collegi del Friuli, anch'essi prevalentemente industri"ali e nei collegi rurali del basso veronese del Polesine e di Montagnana (Padova), si è avuto in tutto il resto del Veneto un assoluto predominio del partito clericale attenuato nella apparenza dall'alleanza coi moderati, che mantenne a galla alcuni elementi del vecchio liberalismo, e della vittoria di alcuni democratici, dovuta a situazioni personali od all' influenza delle città. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==