la critica politica - anno III - n. 8-9 - 25 settembre 1923

NOTE E COMMENTI 397 fascista rappresenti il necessario sostegno politico di Benito Mussolini, o se piuttosto non viva parassitariamente alle sue spalle. Nelle rivoluzione < quando le' violenze e i violenti, e le dittature e i dittatori - osserva, senza voler alludere a Mussolini - diventano fine a se stessi; anzichè strumento dolorosamente indispensabili a fini superiori, i frutti che se ne traggono sono terribilmente negativi>. Il Rocca vede il fascismo diventare < puramente partigiano e settario, sempre più chiuso nei suoi quadri donde gli uomini di valore emigrano o si appartano e dove i valori non tess·erati rifiutano di entrare >. Ed è questo, secondo lui, < il più grave .. . pericolo che incombe oggi sul partito, malgrado. il suo milione e quasi d' iscritti, i suoi fondi, il suo apparato organizzativo, e sopratutto malgrado la sua disciplina formale, a base di ripetute grida manzoniane e cosl lontana dalla disciplina formale, imposta non si sa bene a servizio di quali satrapie provinciali o di ambizioncelle personali, senza norme a chi ubbidisce, senza freno ai troppi che comandano, non basterà mai ad evitare l'errore in cui i socialisti trovarono la disfatta: l'opposizione alla cultura, alla capacità tecnica ed all' intelligenza .... >. Prendendo le mosse dalle preoccupazioni del Rocca, il nuovo grande _organo quotidiano di Roma, il Corriere Italiano, nel suo n. del 16 sett. a sua volta fa considerazioni maggiormente pessimiste. < Se dovessimo fare - scrive - il bilancio spirituale dell'anno che è passato, non oseremmo definirlo nonchè un perfezionamento, neppure una stasi. Esso costituisce piuttosto, per il partito fascista, un periodo di processo involutivo durante il quale si percorre· a ritroso la strada già fatta. Dai larghi oriziblioteca Gino Bia co zonti verso i quali sembrava stendere il volo dopo l'ascesa al potere,. improvvisamente spalancati davanti. al suo sguardo e alle sue possibilità, il partito ha limitato sempre di più il suo campo visuale alla cerchia ristretta del problema locale, de~ caso P.ersonale, dell'orgoglio vanissimo ed insano di categoria e di setta> .. Esaminando i risultati praticamente ottenuti l'organo romano osserva cheil Partito non è riuscito a darsi < un corpo dirigente capace da fare invidia a tutti i vecchi partiti italiani>;. gli Alti Commissari dovettero essere aboliti perchè < in gran parte gl~ uomini non erano pari al compito. loro assegnato > ; la Milizia Nazionale < non ha ancora trovato nè la sua forma definitiva, nè il suo giust<►. sistema d'impiego >; per i gruppi di competenza si è dimostrato < come vano sia stato il nobile sforzo di coloro che li avevano istituiti e diretti >- Quanto al mezzogiorno mentre il governo si è preoccupato di risolvere spiritualmente ed economicamente it problema meridionale < il partito fascista non ha saputo fare qualche cosa di più e di meglio dei vecchi movimenti politici a base di personalismi e di beghe locali >. Queste sono le constatazioni di un giornale molto amico del governo. Noi non le contrasteremo, nè vi aggiungeremo le nostre che non sarebbero considerate per obiettive. Il Partito di. ... g~ovinezza è già vecchio, logoro, impotente. Occorre rinnovare l'organismo, rifarlo addirittura ex-novo. Se a < questo radicale rinnovamento del partito fascista non si potesse arrivare, sarebbe meglio annullarlo > - dice il Corriere Italiano. Senza ironia, crediamo pure noi che quest'ultima sarebbe proprio la soluzione migliore. NOI

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