LA CRITICA POLITICA =========================== molto di seconda mano. Non è il solo •e non glie ne facciamo torto. È l'ambiente storico nel quale è vissuto - dal '70 ad oggi - che non ha facilitato in Italia lo sviluppo del Partito Repubblicano, il quale per la sua tradizione, per il pensiero degli uomini eminenti da cui deriva, per le necessità stesse delle differenziazioni politiche nel paese, non poteva non rappresentare un particolare sistema di idee politiche sociali e morali. Che -questo sistema d'idee su i più diversi 1!ampi, possa essere oggi d'intralcio ad una vasta formazione repubblicana .. oel paese possiamo essere d'accordo. Per realizzare occorre essere in mol.: ti I E per ·essere in molti - per superare le infinite barriere entro le quali -ogni gruppo ha sistemato idee e aspirazioni fin nei particolari minuti - il partito non basta più. Occorre pensare àd una / ederazione di forze che al disopra delle divisioni filosof!che, religiose e sociali ponga la questione che tutti interessa, del governo migliore, del buon governo. Osserva opportunamente l'Olivetti: « Una delle fortune del Partito Fascista al suo inizio è di aver pensato ad impadronirsi del potere accogliendo uomini di diverse tendenze; •di essere stato piuttosto un antipartito che un partito. I repubblicani ,dovrebbero pensare che il loro unico -0biettivo dovrebbe essere di dare una forma di governo repubblicana a larga base che sia migliore del governo monarchico ed a cui tutti gli onesti dei vari partiti possono liberamente -consentire >. E precisa meglio il suo pensiero nel modo seguente : in una parola l' idea repubblicana deve cer- -care di attirare a sè tutti, quali siano le loro idee; unico presupposto che essi facciano adesione ali' idea repubblicana. Perciò i congressi e la stampa repubblicana, proprio ali' opposto di quanto avvenne, non dovrebbero cercare di elaborare programmi politici ·che tendono a mettere in contrasto 1 H partito repubblicano con ·gli altri, Biblioteca Gino Bianco ma solo cercare di elaborare programmi che si riferiscano solo alla forma di governo che si ritiene più conveniente per il paes€, ed ai mezzi per giungervi. Si dovrà discutere se conviene più al paese un regime accentrato ovvero un regime fede raie. Va < san dire > che noi siamo convinti fautori di un regime federale in cui le diverse, regioni italiane siano completamente autonome per quello che riguarda le varie funzioni, ora accentrate nelle mani della burocrazia statale, ma seguano un'unica direttiva impressa da un potere centrale responsabile ed elettivo. · I limiti di questa autonomia regionale, per quanto riguarda le funzioni e di questo accentramento, per quanto riguarda le direttive, debbono fare - oggetto di studi e di programmi per un partito repubblicano, come pure il curare i metodi di elezioni e selezioni che permettano ai migliori di accedere alle. più alte cariche. In una parola, il partito repubblicano dovrebbe ricordarsi che il solo suo scopo è di sostituire al regime monarchico, un regime repubblicano>. Possiamo dire : d'accordo l Intanto che ci sia chi fuori e lontano da noi sente la necessità e riconosce la opportunità di un serio movimento repubblicano nel paese, è un segno dei tempi. - Il Fascismo nella realtà. Si vuole che il Duce non sia eccessivamente soddisfatto dei suoi soldati. Ed è cosl possibile sentire ora, da coloro stessi che son molto vicini al duce e si preoccupano di interpretarne il pensiero e le intenzioni, opinioni sul partito fascista che nessuno avrebbe osato di esprimere qualche mese addietro e che sono tuttavia - appunto perchè vengono da coloro che vi vivono in mezzo - meritevoli di molta attenzione. Massimo Rocca, in un articolo di < Critica Fascista> dichiara che egli si domanda da tempo < se il partito
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