la critica politica - anno III - n. 6 - 25 giugno 1923

IL FASCISMO A NAPOLI 263 senza accorgersi che nelle sue fil.e erano -di già nittiani, amendoliani, seguaci di Tedesco, di Casertano. Nella Campania superiore la lotta assunse anche forme violentissime e pericolose, con mobilitazione dei neri e degli azzurri pronti alla guerra _ civile. Le autorità non sapevano pit) a che santo votarsi, sbattute fra l'azzurro onorevole Greco e Sua Eccellenza Padovani. La questione si complicò' con la fusione nazional-fascista decretata dai capoccia di Roma. Mussolini che comprendeva il pericolo dell'accentuarsi del dissidio, volle la morte del nazionalismo, e trovò compiacenti coadiutori nei vari Federzoni possessori di un portafoglio. Forse questo dualismo politico, passato il primo periodo di violenze, non sarebbe stato dannoso per il Mezzogiorno. Finalmente le due cricche paesane avevano trovato il modo di trasportare la loro antitesi villereccia in un campo più ampio, confondendo i loro interessi in due mostruose , cricche ad organizzazione regionale. Da tutto ciò poteva uscire un primo guizzo di lotta politica. Ma lotta politica nel Mezzogiorno significa minaccia al fascismo, che venuto dal Nord, non può affrontare la risoluzione del problema dell'Unità, perchè lesiva agli interessi che gli hanno dato vita. Bisognava rifare il calderone al più presto possibile. E unificati dal decreto romano, gli avversari, in pari grado patriotti e supernazionali, sono ritornati alla bega paesana. I movimenti politici non possono vivere di calcolo e di furberia. Padovani non comprese la situazione e fu lo sconfitto dell'ora. Sconfitto senza gloria, perchè dopo aver sbandierato ai quattro venti la sua irreducibile intransigenza, la sua volontà di purificazione de] Mezzogiorno, dopo essere arrivato, per una falsa valutazione della sua autorità e po- . tenza, fino al gesto di indisciplina, appena colpito in petto dalla scudi- -sciata dell'espulsione, chinò la testa e si ritirò imbarazzato nell' 01nbra. La sua sconfitta avrebbe ayuto un profondo significato, se egli, che aveva già disobbedito, avesse raccolto le I sue forze, e, innalzata la bandiera del fascismo meridionale, si fosse costituito rivendicatore dei diritti della sua terra ad un pensiero ed una volontà propria. Ma si è guardato attorno nell'ora della sventura. Non aveva con sè che duecento giovanotti, i seguaci delle spedizioni al Gambrinus nelle allegre serate estive degli anni trascorsi, ed essi lo guardavano con occhi lu- -cidi e supplichevoli : - È vero, siamo con te, perchè ti vogliamo bene. Ma credi che potremo avere la forza di diventare degli eretici ? - Io l'ho visto a S. Ferdinando nella sera in cui era giunta la notizia della sua espulsione dal partito. Passeggiava nervoso dinanzi al Gan1brinus, accompagnato dall'antico gruppetto. Nel volto di tutti era scolpito I' imbarazzo della gente che non sa che pesci pigliare. Egli ha capito finalmente la sua debolezza, e s' è ritirato in silenzio. ·uN VECCHIOPARTENOPEO iblioteca Gino Bianco ,

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