La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 36 - 17 settembre 1908

Oddino Morgari. 26 1' arrabattamento borghese dei Rostri giorni, In questi giorni è. un grande arrabattarsi intorno al socialismo che va al Congresso. Chi lo crede in decomposizione, chi lo sup- pone imborghesito, chi lo considera un ammasso di idee banali per indiavolare il cervello delle moltitudini, chi vede in es- so la catastrofe, chi lo di- minuisce paragonandolo al corporativismo o chi con- fonde gli uomini coi diritti degli uomini per dimostrare che la pratica disgiunge gli uni dagli altri e che il so- cialismo è un'utopia come tutte le concezioni mentali. Signori, voi siete ri- masti al gut-lottiamo, che negava la questione so- ciale, chiudendo gli oc- chi. Il socialismo non pe- risce in mezzo ai- dibattiti, alle discussioni, ai tumulti. alle aggressioni, alle scis- sure dei partiti, perchè il socialiamo non è nè Carlo Marx, nè Jaurès, nè Be- bel, nè Engels, nè Turati. Il socialismo è tutto il mondo. E' il proletariato unito che conquista a poco a poco e rientra nei suoi possedimenti naturali. I Pio IX della borghesia non si accorgono della con- tinua trasformazione che subisce la società in cui vivono. Tutti i giorni il socialismo porta loro via qualche cosa_ o ro- vescia o rendo odiosa qualche loro istituzione. La patria, che dieci, venti anni fa pareva una famiglia nazionale, il vincolo di tutti gli affetti sociali, il pensiero unico di tutti, l'idea madre dei popoli, per cui i suoi adoratori morivano sul patibolo con gli occhi rovesciati al cielo come i cristiani ai tempi di Ne- rone, non è più che un nome astratto, senza significato, senza con- tenuto. . , Il focolare coniugale, che portavamo nella testa come il tempio delle virtù dei mariti e delle mogli, e che supponevamo il semen- zaio delle generazioni addomesticate agli ideali borghesi e che pa-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=