La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 31 - 13 agosto 1908

15 svegliare il proletariato. A modo d' esempio: i nostri socialisti hanno mai potuto sviscerare il problema della famiglia, della re- ligione, dello stato, della proprietà? Non basta parlare vagamente e alla sfuggita di libero amore, di stato politico o amministrativo, di-proprietà collettiva o di anticlericalismo. E' necessario sapere e far sapere se e come potrebbe essere ricostituita o sostituita la famiglia, coma sarò, o potrà essere l' ordinamento politico della società futura, se la religione debba durare riformata o se non verrà invece surrogata da un sistema di verità filosoftchè, come sarà o può essere sistemata la proprietà collettiva. La « Interna- zionale ha data l' abbrivo a tutti questi problemi,- ma non ha potuto che lasciarli indefiniti ai suoi successori. Se il partito so- cialista li riprenderà esso in mano, rinverginerà la sua esistenza. Se no, a che ci starebbe a fare sulla scena sociale, una volta che il proletariato, polla sua, azione organizzata, proseguirà esso il rinnovamento economico, avente la sua specifica politica prole- taria? E quali rappgli potrebbero esistere tra il partito socialista ri- fatto e — chiamiamolo così — il partito proletario? Tutti quelli che si riferiscono al coordinamento dell'azione eco- nomica e politica del partito proletario colla trattazione e le esi- genze di tutti quegli altri problemi sociali, di cui il proletariato non può occuparsi. O. Gnocchi Viani. La figlia di A. Cipriani. Tante volte io sono stato lì lì per fare un parallelo fra ,gli uo- mini della Comune del 1792 e della Comune del 1871. C' e negli uni e negli altri lo stesso entusiasmo, la stessa esaltazione, lo stesso altruismo, la stessa spensieratezza, la stessa indifferenza all'avvenimento del domani. La frase, il pensiero, il fatto, l' eroismo, la fine congiungono i secondi ai primi. I Danton, i Robespierre, i Carnot, i Marat, i St. Just, i Desmoulins sono rivissuti nei Vallis, nei Vermerel, nei Vermesch, nei Grauset, nei Caurbet. nei F'ilatel, nei Flou- rene, nei Pyat e nei Raul Rigault. La emigrazione del tempo ha creduto di diminuirne le figure che ingigantiscono allontanan- dosi dal loro ambiente chiamandoli ora bohèmes, ora deelassés e ora réfractaires della politica rivoluzionaria. Ma gli uni e gli altri sono i maestri della vita moderna, vivono fra noi, vivono come serbatoi di audacia e di coraggio per le generazioni che si succedono. Senza di loro noi tutti saremmo in ginocchio a ba- ciare i piedi di coloro che e' insegnano la ~missione, la vi- gliaccheria e Il patimento. Io, tutte le volte che mi sono sentito vicino ad Amilcare Ci- priani mi sono sentito più uomo, più cittadino, più capace di sopportare la miseria e i castighi che infliggono gli uomini della maggioranza vittoriosa.

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