La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 24 - 25 giugno 1908

21 LE DONNE NEI DRAMMI DEL MARITAGG'0. La Zacoaria e la Bentivoglio. Il matrimonio è una istituzione finita in ogni Paese. Tutte le volte che ci lascia dare una capatina ne' suoi mAnages o ne'suoi santuari domestici ci troviamo nel dramma delle infedeltà coniu- gali, dei tradimenti coniugali, delle perfidie coniugali. In ogni moglie c'è un po'di Messalina, la donna dalle concupiscenza fu- riose, obbligata ad abbandonare il letto imperiale per saziarsi in piena suburra di amori bestiali. In ogni marito e' è un po'di Ti- berio, il mostro che regnava più a Capri che a Roma, dove si ab- bandonava a tutte le lubricità carnali. La fedeltà dei baci, la fe- deltà delle passioni, la fedeltà degli amori non è un' utopia, è aberrazione, è un nonsenso, è una menzogna convenzionale. Am- mogliati e maritati chi di voi non ha peccato alzi la mano. Non c'è che l' ipo- crita che la alzi. Tutti abbiamo peccato e tutti peccheremo. Di chi la colpa ? Di tutti e di nessu- no. Di nessuno perchè L'a- dulterio è di tutti, di tutti perché l'istituzione matri- moniale è fra noi come una nota stonata. Mariti e mo- gli, in alto e in basso, siamo tutti spergiuri. Preferiamo la depravazione che ci met- ta nell'ambiente della vita che si vive ai buoni costu- mi che fingono di imporci la camicia di forza delle virtù nazionali. Madame ateinheil. L'ambiente coniugale ci rende, maschi e femmine, tutti vili. Perdoniamo alla moglie e al marito quello che non perdoneremmo mai all'amante. Francesco LI — il re Bomba — borioso e altezzoso e fracassoso, non ha più di- gnità quando trova Maria Sofia, sua moglie, in letto con un co- losso di zuavo. Egli piange e si dispera come una femmina e poi le perdona e la supplica di ritornare sotto il tetto maritale. La moglie di Giorgio IV, della monarchia dei Brunswick, dopo essere stata adultera come il marito, subisce tutte le umiliazioni,

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