La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 24 - 25 giugno 1908

9 LE ULTIME FUCILATE REPUBBLICANE sul proletariato francese. Per me la questione delle fucilate in repubblica e in monarchia sulle folle del lavoro è tutta nella mentalità ufficiale. I governi cambiano, i tempi della lotta per il diritto comune si rivoluzio- nano, ma i funzionari rimangono quelli dell' ancien régime, uo- mini senza tappe, gente che non esce dalla propria atmosfera, in- dividui automatici di una sterilità, intellettuale spaventosa, inca- tenati a tutti i pregiudizi, a tutte le intolleranze, a tutte le pre- potenze, minoranza violenta che considera ancora i lavoratori del XX secolo masse di popolaccio, strame umano che si deve di tanto in tanto decimare a colpi di fucile, plebaccia nella gora dell' i- gnoraoza. Giolitti e Clemenceau possono portare nella testa una concezione più alta dei loro subordinati, dei loro agenti, dei loro carabinieri, dei loro gendarmi, dei loro alpini, dei loro corazzieri, ma il la del funzionario impregnato di istinti atavici, è quello che impera, che domina, che agisce sulla vita pubblica. Nell' uf- ficiale dell' esercito e' è sempre il De Villata, nel delegato di p. s. il Bolza, nel prefetto l' Andriem, nel questore il Maupas, nel magistrato il Salvotti. Sono rimasti all'odio, alla prepotenza, alle indignajoni sbirresche, alle sopraffazioni, ai castighi, alle punizioni, alle stragi. Nessuno di loro si è accorto che ai posti dell' uomo di fatica e del suddito sono i cittadini, gli attori prin- cipali della civiltà moderna. Per loro chi governa è sinonimo di padrone. Non è il risultato dei voti cittadini o della maggioranza dei cittadini, ma è il governatore e il regolatore di tutto e di tutti. Così si capisce pecchi in monarchia e in repubblica siamo sempre coi piedi nel sangue degli eccidi compiuti dagli istinti felini e bestiali delle persone armate. Cito l'ultimo avvenimento Vigneux, nei dintorni di Parigi. Gli scioperanti sono sabbionai e lo sciopero dura dal 23 mag- gio. Fino al 2 giugno bon e' erano stati che episOdietti inevi- tabili negli ambienti dell' esasperazione. I lavoratori aspettavano sdraiati sull' erba i delegati andati a Parigi a conferire coi loro padroni. Dodici carabinieri col loro capo si sono fermati a due- cento passi a caricare i revolvers. E' nata subito l' inquietu- dine. Che cosa volevano i• Impadronirsi di uno di loro, senza il mandato d'arresto. Gli operai non hanno perduto la testa. Invece di buttarsi su loro si sono ritirati -nel loro salone, nel salone Ran- que, dove credevano di essere protetti dall'inviolabilità del domi- cilio. « Qui siamo in casa nostra », dicevano.

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=