La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 18 - 14 maggio 1908

— È lui, mi disse Rosa. Egli è entrato passando come una furia, dicendo con- tinuatamente; perdonate se vado a lavarmi le mani. Ma nessuno dei commensali si è riseduto. Sono rimasti in piedi, parlando sommessamente fra di loro, andando avanti e indietro, incrociando le braccia, stringendo una mano con l'altra. Io e Rosa siamo rimasti- al nostro po- sto. Ella non ha voluto permettermi che io mi alzasíi, ma confesso che sarei fuggito. Non sapevo l'accoglienza che mi avrebbe fatto il padrone di casa. Le ho manife- stato il mio desiderio d'andarmene, perché mi pareva di non essere al mio posto. Se io avessi osato, mi avrebbe accoppato. La padrona di casa era lei e lui non aveva tempo d'occuparsi delle cose di casa. È apparso nello stiffelius e in cravatta bianca, domandando a tutti scusa, dicendo che gli affari del Comune lo avevano tenuto all'assessorato fino a quel momento. C'era il sindaco che era un po' ostile di allargare Milano, di rendere le vie linee rette di case alla stessa altezza, di dare a tutte le piazze, vecchie e nuove, un monumento che riassumesse un episodio della guerra per la indipendenza, perchè la gioventù imparasse la sto- ria del proprio paese in un batter d'occhio, passando da un sito all'altro per i proprii affari. Voleva che ci fossero anche i polmoni in una città eh' egli vedeva fra dieci anni con gli abitanti triplicati. E i polmoni erano due grandi parchi, uno al Sempione e l'altro a Porta Venezia, in ciascuno dei quali ci doveva essere un Garibaldi alto come una piramide da poter essere veduto da lutti i punti cittadini. (Continua) E' USCITA LA SANGUDIOSA SETTIMANA DEL MAGGIO '98 di Paolo Valera — L. a PAOLO VALERA, Direttore, GALIAiBERTI GIUSEPPE, gerente reyonsabtle. Illtab. Tipografico °ali:aborti, Potuti C C, -Via 13. Pietro all'Orto 93, Milano

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