La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 16 - 30 aprile 1908

12 L'amministrazione Comunale di Pavia nel processi di diffamazione CONTRO ' LA PROVINCIA PAVESE „ Nelle città minuscole la lotta fra i partiti che si contendono il Comune seno eterne e ogni cosa assume proporzioni gigantesche. Da noi, per esempio, parrebbe impossibile che la giunta sciupasse otto anni intorno alla miserabile questione del direttore del dazio consumo, come parrebbe impossibile che un funzionario senza-co• love politico potesse sciogliere le amministrazioni comunali ed es- sere nelle elezioni il fantasma del programma elettorale. A Pavia è stato possibile. Per un simile personaggio i partiti si sono ac- caniti e dilaniati e vituperati, i consiglieri della minoranza si sono dimessi, un assessore o più assessori e un sindaco hanno dato le dimissioni e il risultato del processo ha reso tutti i consiglieri dimissionari e il commissario regio è un'altra volta alla testa delle cose cittadine. Il protagonista di tutte le ire e di tutti i litigi municipali è il signor Carlo Bianchi, dottore in matematica, ispettore del dazio consumo dal 1900 e socialista riformiate, del quale i suoi compagni dicono un gran bene. Pare ch'esso domini le elezioni, perchè c'è chi lo abbomina e chi ha delle.vere tenerezze per lui. C'è chi lo vorrebbe alla testa dell'azienda daziaria e chi pagherebbe qualche cosa per eliminarvelo. Intelligente e intraprendente, i suoi avversari politici lo considerano un pushing man, un uomo che vuol farei strada a ogni. costo. Se non lo si calunnia, la sua costante aspi- razione è stata di conquistare il posto di direttore del dazio, perchè, secondo lui e secondo la sua circolare, gli era stato promesso dalla Giunta Pavesi che lo ha nominato ispettore. C'è stato qualche assessore che ha negato la promessa e la Giunta di prima, invece di promuoverlo, ha scelto fra i concorrenti a quel posto il signor Terenzio Rossini e il consiglio comunale ha sanzionata la scelta

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