La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 15 - 23 aprile 1908

30 trovava quello che gli occorreva dava in escandescenze, buttandole in faccia la sua pigrizia o la sua indolenza che avrebbe finito per mandarlo in rovina, quando lui sarebbe stato in rovina lei sarebbe stata obbligata a mendicare. La Pina taceva sempre. Ella si contentava di dirmi che era il suo « carattere » che lo rendeva incontentabile. Non l'ho veduta che una volta buttare in terra i libri dalla disperazione e gridare che sarebbe andata a fare la serva piuttosto che vivere con un uomo impastato di bile che faceva crepare una povera sorella che non si era maritata per lasciare la sua dote in magazzino pavorava come una bestia da soma senza potersi comperare 'una veste per la sua avarizia ed era ricompensata con maltrattamenti che lo avrebbero diso- norato se si fossero saputi in pubblico. Ma la ribellione non era del suo carattere. Passata la furia ritornava al modesto lavoro di spolveramento senza il minimo scontro verbale col fratello. Una sera che io credevo stesse per fare fagotto è venuta a pregarmi di pran- zare con loro che c'era un boccone d'arrosto di vi- tello con contorno di spinacci da far venire l'acquolina in bocca, lo l'ho ringraziata con dei pretesti. Non vo- levo più mangiare alla loro tavola. Il fratello mi toglieva l'appetito con le sue recriminazioni, con la sua miseria che pareva dovesse bussare al suo uscio da un'ora al- l'altra, con i suoi rimbrotti eterni. Preferivo il mio pane con due uova in insalata alla candela del mio bugigat- tolo dove stavo leggendo la vita di Mirabeau annegata in un italiano che mi faceva arrabbiare. E' stato allora che mi è venuto in mente che non era possibile gustare i capilavori che a condizione di leggerli nella lingua in cui sono stati scritti. Di solito il traduttore è un botte- gaio che tira via per riempire i fogli da consegnare all'editore che lo tiene in vita con del pane e formaggio. L'autdre per impedirmi di odiare il grande oratore per il suo mercato con la corona che lo aveva prezzolato mi raccomandava o raccomandava al lettore di non guardarlo con gli occhi del 1793, perché era morto al principio del 1791 e morto più rivoluzionario di tutti i

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