La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 14 - 16 aprile 1908

20 Bassotta, con la fronte nascosta sotto il lino candido, con la testa coperta dal merinos nero che corre giù per le orecchie filettato di bianco fino alle spalle, con il volto magro e gialla- stro, su cui à adagiata la durezza religiosa, con gli occhi freddi che fanno rabbrividire come la sua sensibilità morale. Ascoltava le a diffamatrici » senza perturbazioni, senza contrazioni facciali. Le si diceva che le piacevano gli intingoli e i lfuoni boceoni, inaffiati di vino vecchio e lei taceva, taceva come disinteressata e taceva anche quando le ragazze tutte assieme giuravano che dal suo istituto hanno portato via della -fame, della gran fame, perché con tre soldi di castagne ne manteneva cinque — cinque e suore»! Più le accuse tentavano di scarnificarla e più la sua pelle rimaneva tranquilla. • • LA "NUOVA COMMEDIA UMANA,, A TEATRO Il processo dei veleni „ di V. Sardou. lo non ho nessun grier, nessun lagno specifico da formulare contro Vittoriano Sardou. E' un maestro nel suo genere, ed é insieme un termine di confronto. Quando si vuol dire che una commedia è coreografica, farraginosa, piena di trabocchetti sce- nici e di luoghi comuni, edificata coll'abilità che i bambini usano a costruire le loro casine di carta che sono agili e fragili in- sieme, si dice: è del Sardou, e si è subito capiti. Non voglio nemmeno affermare che tutta la sua produzione sia robaccia : c'è qualche commedia leggera che si regge ancora, e ci sono certi drammi suoi che ai tempi dei tempi potevano essere citati a modello; ma molti anni sono passati e mentre tutto ha cam- minato Sardou è rimasto fermo. A quasi ottant'anni — è nato nel settembre del 1831 --è con un bagaglio di una sessantina fra drammi e commedie.la mag- gior parte consacrate da successi resistenti, non si può chiedere ad un autore di « rinnovarsi o morire ». Sardou ha bene acqui- stato il diritto d'essere lui, conservando la sua infermità cronica della produzione a getto continuo, ed il privilegio di tirare come crede il filo delle sue marionette; ciò che è inconcepibile e mo- struoso, ciò che può far disperare del buon gusto o semplice- mente dell'alfabetismo della folla è che nell'anno di grazia 1908 della gente che ha visto e magari applaudito lbsen e Brieux, Hauptmann e Donnay, e in questo stesso genere il suo miglior allievo Bernstein, possa ancora trovare l'energia per applaudire ogni atto e tutti gli atti insieme di questo greve pretenzioso e insieme meschinamente bislacco dramma storico che si intitola: Il processo dei veleni. Dhl non ha sentito parlare del fosco processo che nel 1679,

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