La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 14 - 16 aprile 1908

14 — Ne avete già presentata una: aspettate la risposta che darà a quella. Ed erano trascorsi quasi due anni! Io dico: o non sarebbe meglio toglierlo dal codice un t4e articolo, che riesce una canzonatura bella e buona e che di tin diritto fa una fonte di poco antipatici lucri per tutti quelli Che speculano sulla sventura, valendosi delle alte cariche di cui sono indegnamente vestiti? xxxxx "Suor,, GIUSEPPINA FIIMAGALLI 49 studiata nelle sue porcaggini e nelle sue scelleratezze @ Forse mi ripeto, ma io sono convinto che la Giuseppina Fu- magalli è uscita tale e quale dalla testa bistecca del venerabile Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della « piccola casa della divina provvidenza di Torino » — un cretinoide della carità religiosa che ha lasciato un nome che serve ancora di sportole per raccogliere il denaro dei tementi dell'ira futura. Il Cotto- lengo è passato in mezzo ai ritardatari' della carità per un grand'uomo, per un filantropo, per un benefattore, per un uomo che diffondeva Io spirito cristiano e ricoverava nel tempio delle e consolazioni religiose » tutte le malattie, tutti i dolori fisici e morali, tutti i malanni, tutti i disastri umani. Senza cognizioni né igieniche nè mediche né economiche egli si era dato il compito criminoso 'di ammucchiare povera.glia zoppa, storpia', cieca, epilettica, paralitica, affamata, cretina, linea, isterica, muta, sorda, piena di alterazioni anatomiche e di sofferenze fisiche. Bussando al cuore religioso, questuando in nome della carità del prossimo invece di venire respinto con orrore egli è stato aiutato a compiere i suoi delitti dal denaro delle rivendugliole, dal denaro nascosto nelle calze, dal denaro dei rimorsi, dal denaro che compera l'indulgenza dei peccati, dal denaro che prepara un posticino in cielo, dal denaro che assolve da tutto il passato carico delle infamie della vita. Con la complicità dei ricchi della sua classe egli ha potuto passare dalle due alle cinque, alle dieci, alle quindici stanze e diventare a poco a poco proprietario di case, di edifici, di ter- reni, di blocchi di abitazioni che riassumono un falanstero pri- mitivo, come quello di adesso in Valdoeco, intitolato «piccola casa della divina provvidenza » sotto gli auspici di S. Vincenzo di Paola, situato in una brutta zona della parte settentrionale di Torino.

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