La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 12 - 2 aprile 1908

6 Sono cambiati i tempi. 11 carattere ò »buono per gli sciocchi.. Non si vive di carattere. Il Montemartini è un alto impiegato dello Stato, dicono i brontoloni, è vero, ma è-anche un deputato, e un de- putatosocialista.E allora? Brontoloni, andate all'inferno. Con voi la vita diventa monotona. E io ho voglia di stare allegro e vado con Rabagas a Corte. Tanto è vero che anche il Villari insegna nel suo « Mac- chiavelli » che ci sono due morali: la pubblica e la privata. La disonestà del privato diventa, nell'uomo pubblico una virtù. E allora? L'ho detto; io voglio stare allegro e vado con Rabagas a Corte. E crepi Rigoletto! ,VAuTRIN. • ~1111~ • • • • 41~~› • • «1~ • • 411~.» • • «1~ • • ME • • ~M! • • ~1~ • • • LA BANCARIA Scusi se mi permetto di dire che lei, signor direttore, non -è troppo pratico di cose di banca. Tutte le aziende del danaro sorgono, si sviluppano e si amministrano come la Bancaria.. Non c'è differenza. La differenza è solo nelle operazioni. Ci sono operazioni fortunate e operazioni sfortunate. Ma crede lei che lo stile, dirò così, lapidario delle perdite sia differente da quello dei profitti? Confronti i due bilanci — quello che ha fatto tanto piacere agli azionisti del 1906 e quello che è spiaciuto infinita- mente a lei e a qualche azionista, che non si trova comodo se non nel bilancio dei profitti — e vedrà che lo stile parsimo- nioso dell'uno è lo stile parsimonioso dell'altro. Che cosa si dice in quello che ha dato un dividendo complessivo di lire 19 a -ciascuna delle 120 000 azioni vecchie e di lire 9.50 a ciascuna delle 80 000 aziòni nuove? Ascolti. « L'anno 1906 rimarrà, memorabile nella storia econo- mica nazionale, per la grande operazione della conversione della rendita. Il successo di essa fu veramente rapido e completo, e dimostrò la solidità e potenzialità della rendita italiana, la quale, senza alcuna scossa, senza alcun inconveniente, ha por- tato a compimento una così importante operazione, al cui esito felice, come si è ben detto alla Camera dei deputati, concorsero le « solide condizioni del bilancio, le elevate considerazioni del nostro credito, il grande e costante favore dei cambi, i pode- rosi mezzi del tesoro, il concorso degli istituti nazionali e delle più grandi ditte bancarie straniere ». Non è un giudizio som- mario? Eppure i signori azionisti, quelli che non capiscono che il bilancio dei dividendi, non si sono lamentati. E perchè si lamentano quest'anno, e lei li patrocina? Perché la Bancaria ha perduto quarantatrè miserabili milioni. E se li avesse gua- dagnati? Ecco quello che domanderebbero loro i conti Scheibler, i Baragiola, gli Scalini, i Poriana, i geriana, i duca Uberto Visconte di Modrone e gli altri riveriti signori del Consiglio

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