La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 12 - 2 aprile 1908

28 ieri l'altro ed è stata decisiva. Gli amministratori si erano procu- rata la maggioranza delle azioni. E « Bertrand-Beltramelli avv. Leone, » che doveva fare lo sbraitone, che doveva capitanare i malcontenti, che doveva fare chiasso sulla questione morale, non ha poi fatto niente. Tu vedi che io ho ragione. Chi ha paura delle azioni della Idroelettrica, le venda a me, che ho qui i danari a poltrire. So che il panico è già penetrato fra gli azionisti che hanno la debolezza di pensare al capitale e al dividendo, e di tremare quando il Consiglio d'amministrazione comunica cose interes- santi. Noi siamo senza trepidazioni. Le nostre casse rigurgitano di capitali inoperosi. Azionisti della Idroelettrica non fate com- plimenti. Toglietevi dalle tribolazioni, cedendoci le vostre azioni... s'intende col dovuto ribasso. Les affaives seni les affaiPes! MERCADET. 0.0.00000~000 .0004).00000,/<»0 <G00 O 0 O O 0 O Il solito errore giudiziario e la solita indifferenza per gli innocenti in galera lo sono un ex recluso e non me ne dolgo. scontando i miei peccati, ho imparato a conoscere un mondo che mi era comple- tamente sconosciuto. E mesi e gli anni della mia esistenza ga- leottesca mi hanno come impregnata l'anima delle sventure dei miei compagni. Le mie sofferenze, le mie perturbazioni, le mie disperazioni, non mi angustiavano come quelle dei miei vicini cellularizzati intorno a me o cubiculizzati lungo il budello dove ci aveva fatti insaccare il regolamento disciplinare. Le condanne. degli altri erano il mio tormento. Ma chi mi stringeva il cuore, chi mi infliggeva, il dolore mas- simo, nelle ore della impotenza, era un povero diavolo, nel reclu- sorio di Fossombrone, nel circondario di Urbino. I suoi sospiri, i suoi singhiozzi, le sue invocazioni, mi davano spasimi indicibili. Egli mi sottometteva ai sudori freddi, mi faceva venire agli occhi le lagrime, mi deprimeva, mi desolava, quand'egli diceva, con voce fioca, ch'egli era innocente, ch'egli pativa le pene dell'inferno senz'essersi bruttate le mani del sangue umano. Tutta la mia pelle pareva sotto l'azione di milioni di punture d'ago. Non po- tevo interrogarlo, per paura della guardia carceraria — li a bella posta ad aspettarci nella tagliòla del regolamento. Solo una volta, mi è capitato di essere all'aria con lui e di potere ascol- tare la sua terribile storia, mentre i nostri custodi fumavano e chiacchieravano in un angolo del cortile. Non si poteva parlare come si voleva. Le -mie orecchie.dove- vano, contentarsi di monconi , di frasi, di Pensieri. sconnessi,

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