La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 9 - 12 marzo 1908

13 In Sicilia invece si constata che cento rubano, i l'urti si cono- scono di tutt'e cento; solo di uno si chiede la punizione e la condanna, e condanna grave, per salvare le istituzioni. Gli altri hanno ancora vita, fama, onori; questi deve veder tutto distrutto a sè dintorno, e brancolar pietoso e misero. - Ecco perchè il popolo siciliano insorge, grida all'ingiustizia, alla perceeuzione, si allea alla città di Trapani, e all'unisono si - agita, e fa comizi, e potrebbe anche esporsi ad altro, sebbene non avesse quella prova di correttezza che del Nasi hanno avuto i trapanesi e che è passata a leggenda. Solidarietà e rivendica- zione per un siciliano. O onori a tutti, o vergogna a culli», ecco il motto (1). Ho finito. Un siciliano che stenta a perderne l'abito. (1 II professore viene déllioille a. questa conclusione: io p-isso ,svre un ladro. inni concussionario, un falsario. Ma se tutti i miei colleghi noti mulo in piitzi.me in rimango on uomo onesto. O Lutti o negsn o! L'AUTOMOBILE Coni va II mondo, bimba mia! lo lo i pél• 11(P1 iSjle l'al O ea.d,'” timi!, l'arabi'', mbm ,•i pol 1 i gli" iIl :od NPfril (I, boa lei la yl i dissi : — ' lobi len., tu hrrai, smi,» I 'm ,é mai fil , i pi sei. Worm si gode, Sotto l'abito m io (sceeeeia i ,o,pel 1, k ) imr mi/ i or miseria gein e d l a : tu In foto',. io l'io lel I I gl i ocel, i i O' »on Fep sa , ito,r m1i00, al ol l e del piccina l ti!: basi, a, lir e d «li 0,11, del la .11,esld Sua. Noi lo britz,zoglio ximm,, i . 110:/I orloyi ti" i " cibo.° O di noi" : i pi•it lemyl i oexd , i ti lui' i 1,sl,tedi del Sole. ea,•da, gmwd,r 01, kW:. 1fl0,• SCIta? é 1.0Pflia eh,oli — — "(m i eipayl ivr e pii, door eeee, la m ia m aggime. Deo,. o i ; CI. ai incio , per le che sodi ,gobbi cotti,' o o egrOlii, . ohm i ib•i i ad pibud, i li,!! al 'mimi, di,"

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