La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908

5 Il menalo delle decorazioni alla Camera dei Comuni Non ci si lascia in piedi più nulla. La nuova democrazia è ine- sorabile. Ci butta giù tutto. Positivista, vuoi vedere. Balzachiana d'origine, diventa sempre più verista. L'idea centrale del suo lavoro di demolizione e di ricostruzione è la scienza del dive- nire. E non si diviene che svecchiando, che purificando, che libe- rando le generazioni impotenti dai mali che le affliggono, che pas sando sulle venerate istituzioni che ammorbano il genere umano. Stamane è venuta la volta del Dod, del caro Dod, del Dod immortale, il libro d'oro della nobiltà, nelle cui vene circola il sangue azzurro, così diverso da quello spurio e plebeo che circola nelle vene degli altri ordini sociali. Alcuni onorevoli della Camera dei Comuni, nella seduta del 19 di questo mese ci hanno rivelato che il Dod, il vo- lume carico di marchesi, di duchi, di conti, di visconti, di baroni, di baronetti, di cavalieri dell'ordine della giarrettiera, dell'ordine del Cardone, dell'ordine di san Patrizio, dell'ordine del Bagno, del- l'ordine militare della Gran Croce è invece pieno di moti e di rastaquaires, di parvenus, di gente uscita dagli ultimi strati, di ex intraprenditori, di ex negozianti, di ex industriali, di ex allevatori di bestiame, di ex appaltatori. Non è all'aristocrazia della nascita che devono i pomposi titoli o le decorazioni più chiassose, ma alla borsa, all'intrigo politico, al traffico di partito, al mercato dei migliori offerenti. Il rivelatore dello scandalo politico è il deputato Hugh Lea, un uomo di quarantadue anni, andato alla Camera colla fama di globe trotter e di ex ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti. Lo si credeva un onorevole come tanti altri. Un giorno si è letta una sua lettera sul Times, nella quale diceva apertamente che i titoli e le decorazioni che illustrano i personaggi della vita decorativa del regno « sono venduti e comperati. » E il deputato i san Pancrazio londinese aggiungeva che le somme del mercato wilsonia,no vanno nella borsa delle spese elettorali del partito al potere e servono a pagare le spese dei candidati che si dichiarano governativi e a mantenere alla Camera gli eletti poveri che si mettono in coda al partito trionfante. Egli aveva accusato cosi pubblicamente il primo ministro e i ministri dell'i utero gabinetto di mettere all'asta eiò che c'è di più cieli o nel //od e di corruzione parlamentare.

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