La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908

22 gione biancastra, fronte convessa, nasone affilato, capelli bion- dicci e ,bipartiti, bara militarescamente altezzosi, mascelle inferiori che in una faccia pitocca rivelerebbero il delinquente bestiale, piuttosto alte, con il braccio sinistro completamente paralizzato da Quando era caporale, cioè dalla nascita, e più corto del de- stro, altro documento di uomo anormale. -A piedi, a cavallo, alle riviste militari, ai ricevimenti, a tavola, in mezzo alla con- versazione fa di tutto per nascondere quello ch'egli dovrebbe chiamare la punizione di Dio. Ma non .ci riesce. Il suo mattoidismo ha incominciato a farsi registrare dal psi- chiatra il giorno in cui ha osato congratulare una sentinella che aveva ucciso un poveraccio il quale non aveva udito la voce che gli ingiungeva di fare front indietro. Sua maestà lo fece uscire dalle fila e alla presenza. di tutte le truppe gli strinse la mano. --. Io sono fiero di comandarvi, poiché voi siete un soldato ubbidiente e coraggioso. Una devozione come la vostra avrà sempre la mia approvazione. Come crede di essere imperatore per volontà di Dio, cosi si crede nato per la piattaforma orale. Tutte le occasioni gli danno godimenti oratorii. Alle reclute di Potsdam ha detto: — Figli della Mia guardia, voi siete ora miei soldati, 'n'ap- partenete corpo ed anima. Voi avete giurato di ubbidirmi cie- camente. Adempite ai miei ordini senza mormorare. Da questo giorno voi non avete più che un nemico: il mio! E se un giorno vi ordinassi di far fuoco sulla vostra stessa famiglia, sulle vostre sorelle, sui vostri genitori, ricordatevi del vostro giuramento. IL DIPLOMATICO. LA "NUOVA COMMEDIA UMANA,, A TEATRO LA. C'è un tema che io stesso affronto malvolontieri. Malgrado il mio proposito di essere sincero come Timone di Atene, malgrado l'inquietudine ed il dispetto che mi dà il sen- tire talvolta i lochinoni della critica esprimere in argomento giudizi di una aspra e mordace schiettezza che ritrovo ml giorno dopo sapientemente addolciti, trasformati, contraddetti e rinne- gati nelle loro cronache, malgrado lo stimolo persistente che è in me di dire Senza veli la mia opinione, tanto più se penso abbia a riuscire ingrata à molti, senza giovare a nessuno, tut- tavia ci sono delle verità che mi fanno esitante e dubbioso. li mio istinto Mi porta a saltar la barriera; ma una impercet- tibile deformità del mio spirito osa contrastare l'impulso della natura, e tenerlo in bilico,

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