La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908

211 IL NOSTRO ALMANACCO DI GOTHA - L'imperatore pazzatieo. Il dominatore imperiale in Federico Guglielmo II è il milita- rimo. E' uscito dall'utero caporale. A setto anni scalpicciava e brutalizzava le sentinelle che non gli presentavano l'armo in segno di riconoscimento che passava il principe dal « sangue reale ». I soldati incaricati di seguirlo dovevano sempre indossare l'uniforme di parata. Ha rifiutato di entrare nel canotto dove era un marinaio in abito di fatica. Fritz, suo padre, divenuto poi Federico III per cento giorni, gli ha dato per precettore un tenente d'artiglieria. A dieci anni lasciava strisciare" sul marciapiede la sciabola di sottotenente della prima compagnia del primo reggimento della guardia a piedi. Guglielmo I, suo zio, lo ha presentato all'esercito prussiano con queste parole: — Vi consegno Mio (proto, lettera maiuscola) nipote perchè facciate, per quanto vi riguarda, la sua educazione militare in nudo che divenga un degno successore (lei Miei antenati. E adesso, figlio Mio, va e fa il tuo dovere come t'insegneranno. Iddio ti protegga. Dopo sei mesi di stuchi profondi di caserma è andato alla università di Bonn, dove restò due anni. Vi si distinse come atleta, come schermidore, come duellante, come giocatore al football. Iscritto alla Barussia — la più aristocratica delle as- sociazioni degli studenti — andava in giro con il berrettino bianco sul cucuzzolo, con la durlindana in mano e la tracolla alla Manrico. La duellomania non gli è costata neanche una cica- trice. Alle riunioni chiassose della Barussia era lui che brindava e intonava l'inno studentesco col ritornello: vivat, creseat, loveat. Suo padre gli ha detto un giorno: bravo, sia sempre soldato l Come tutti i principi del sangue egli a diciotto anni era lau- reato, con tre medaglie d'oro che encomiavano la sua diligenza e la sua condotta. E' a Gotha ch'egli ha scambiato l'anello con la fidanzata ed è a Berlino il 26 febbraio 1881 che la principessa Augusta Vittoria è divenuta sua moglie. Sentite come lo sposo si è congratulato con se stesso davanti a trentasette deputa- zioni: — A Me e a Mia moglie ridonda a gioia speciale il potere oggi esprimere pubblicamente i Nostri cordiali ringraziamenti per le innumerevoli prove di leale devozione dateCi in occa- sione delle Nostre nozze da tutte le parti della Nostra cara patria. Province e città hanno fatto a gara per attestarCi con preziosi simboli esteriori, quanto firtimamente tutta la patria si senta connessa con la sorte della dinastia. Lo splendido ri-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=