La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 8 - 5 marzo 1908

12 non si scristianizza? Se il padre Minocchi nega l'ispirazione di- vina della Scrittura — la quale è per i cattolici la parola di Dio — perché non butta via il collare della schiavitù chiesastica? E se don Murri, il modernista, si dichiara anticlericale nel senso di combattere la politica vaticanesca e nega all'autorità del papa il diritto di esigere disciplina e ubbidienza dal clero per- ché non butta i libri sacri dalla finestra e non si spoglia degli indumenti che lo costringono -a mentire tutti i giorni? E il padre Giovanni Semeria, barnabita e oratore chiassoso, perché non continua a portare sul pulpito il suo modernismo ora che vorrebbe dire di avere del coraggio? Perchò c'è più convenienza a fare il coniglio. Siete tutti e tre vili! L'uomo elio ha indossata la veste talare, P.S. — L'agitazione dei modernisti ha, ridotto il clero alla meroè del terrorizzamento papale. I suoi decreti sono spaventosi. Nei seminarii non passano più nè giornali né opuscoli nè riviste nè volumi che non siano approvati dal consiglio nero nominato dai vescovi e dagli arci- vescovi in ogni diocesi, Gli studenti e i preti infetti di modemismo sono catalogati come le pubblicazioni proibite e censurati e minacciati di essere scollarizzati e scristianizzati in un fiato. Io approvo il sommo pontefice. Chi è prete o chi vuol fare il prete sanno che il loro me- stiere è di amare e pregare Dio dalla mattina alla sera e odiare Lu- cifero dalla sera alla mattina. Al resto pensa il vicario di Gesù Cristo. Le mie congratulazioni al papa! • O> • • 0 • •••••111. • • 4.111MOD • • • • • • ••••••• • • 00 • • 0 • • 0. • L' ULTIMO MINISTRO BORGHESE della Repubblica Francese --- PRODROMI DEL CICLONE. Esecro la ripetizione. Ma questa volta mi è indispensabile perché non faccio altro che ,completare la figura di Giorgio Clemenceau nel primo numero della « Commedia. » Dicendo ch'egli sarebbe l'ultimo ministro borghese della terza repub- blica ho pure voluto dire che non è in lui il pensiero dello statista moderno. E' troppo giacobino, troppo tenace, troppo testardo per diventare, come Gladstone, il servitore della opi- nione pubblica della maggioranza nazionale. Egli s'arrabbia, egli s' incaponisce, egli, si pianta sullo stVadone governativo con la ostinatezza del mulo. E' pii malleabile Giolitti di lui. Parla inglese, è stato in America, .è stato in Inghilterra, cela è rimasto latino, con tutti i vizii dei Gambetta, dei Floquet, (lei Perry, degli opportunisti della democrazia invellita. Non capisce ohe la propria idea, la propria volontà, il proprio ordine. La • libertà di lasciare agli altri la- loro testa gli riesce

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