La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 5 - 13 febbraio 1908
25 e non attraverso il prisma delle sue virtù o dei suoi difetti d'uomo di parte? Uomo di parte! ma se si dovessero considerare le sue com- medie da questo punto di vista, non si potrebbe dire che l'autore di Prima dell'amóre sia di quelli che stanno sull'A /tra riva! Al Contrario! é.. maledettamente incollato ai vecchi argini; è anzi sbalorditivo come questo giovanissimo uomo nuovo ami insaccarsi in abiti di taglio antico! Nel Viandante tutti finivano col trovarsi d'accordo nello scapaccionare il protagonista, quel povero Emanuele Valengo, sempre inerte,, fiacco, incerto ed imbarazzato, fatto apposta per raccogliere una. bella unanimità. di antipatie; qui, in Prima dell'amore tutti i piccoli pregiudizi borghesi — il soave sen- timento della famiglia, i santi doveri della madre verso la. prole, la voce del sangue — s'arrampicano sui trampoli di un sentimentalismo ultra conservatore, per provocare un affannoso contrasto pro aris et focis! Ne è risultata una brutta com- media: poteva anche darsi che cogli stessi elementi fosse dato costruire un capolavoro, non è dunque ciò che importa; la cosa che mi sembra più singolare è la concezione bigotta del sacro rispetto al pot au feu, al focolàre domestico, alle ceneri degli avi, da parte di un intelletto che pareva dovesse essere tem- prato alle più grandi audacie di pensiero. •Perchè tutta l'anima sentimentale in questo Prima dell'aniore, il pathos hegeliano, il senso insomma del patetico, avrebbe dovuto scaturire da quel tenerume di maniera che predica l'affetto pei genitori vivi o morti, e ne raccomanda il culto, e vigila che la. memoria loro sia rispettata, amata, esaltata.... Sappiamo, in fondo, cosa questo vuol dire: vuol dire vestirsi a lutto per dodici mesi quando non si preferisce un sem- plice giro di crespo sul cappello, vuol dire, atteggiare nei primi tempi la faccia a mestizia e cavare dai precordi dei sospiri lunghi dodici palmi se ci si incontra in un conoscente, vuol dire, infine, far precedere dall' aggettivo povero il termine di parentela del defunto: « Il mio povero papà., la povera nonna... » non altro. La gente non chiede di più, ed alla stretta dei conti, nessuno sa dare veramente di più. Ma è nell'uso ripetere che certi dolori non risanano, che certe memorie non si cancellano, che certe venerazioni non patiscono offuscamenti, ed è su questa menzogna convenzionale che il Monicelli ha costruito il suo dramma.. Tutti i personaggi di Prima dcll'aniore hanno la frenesia del culto paterno. Vigilano come Vestali perchè il sacro fuoco non illanguidisca, perché niente e nessuno turbi la loro reli- gione; e da fanatici veri hanno l' aria di pensare che un ri- tratto smosso od. un cimelio spostato possa rovinar dentro di loro l'edificio delle sante memorie. Di questa natura è Francesca, la figliuola che Teresa Davis ebbe prima dell'amore, quando, sposò senza amarlo, Ottavio
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