La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 3 - 30 gennaio 1908

20 di tutte le accuse? Che le demagogie lo hanno veduto salire più alto e diventare un fattore più potente dell'opinione pub- blica. E inutile. Egli ha tanto materiale cerebrale da flagellare la bestia demagogica e immonda che va a piedi. Lui, l'Aristo- fane che sa frustare il deretano delle plebi, va in automobile corre i mari in Yacht. Delle sue lettere a Lydia non se ne parlerebbe s'egli non fosse il braggadocio del giornalismo napoletano e Siciliano. Sono pa- gine vuote, artificiose, con una provvista di baci dispersa in un inchiostro senz'anima e senza emozione. Si direbbe che la sua intelligenza a bordo del yacht si è oscurata. In centoses- santasei pagine non c'è che un'ossessione fastidiosa che stanca: quella di una bocca che ne cerca un'altra. Non è una passione. E un afflusso nervoso, se è qualche cosa. Si percorre più di un chilometro di carta senza incespicare in un pensiero o in una frase intensa, o passare attraverso un uragano che scuota e faccia vivere di qualche cosa, sia pure per un attimo. Non c'è . che una infarcitura di reminiscenze scolastiche. La donna che dovrebbe essere la protagonista del libro è una figura scheletrica. Il lettore non vive con lei, perchè non c'è. Di Lydia non vi si trova che la monotonia del bianco collo, della spalla bianca e di qualche altra cosa bianca. E tanta la poverezza o la miseria dell'ultima produzione di un uomo che pare in decadenza che, io, leggendola, sentivo dentro ai me molti impeti di pietà e di risa. Proprio, ha ragione Chàteubriand. Il genio pesa e l'uomo• è fragile. L'abuso del pensiero e della gozzoviglia non ha la- sciato più nulla di Tartarin. Tutto questo faticoso viaggio mi è costato tre lire! Ladro! L' INTELLETTUALE. ••• •••••••• 111...." .. ......1• 1.1 , •••••••• •.~ .. 11 IL SIIIIDACALISM Se il sindicalismo è oggi tanto discusso .e combattuto, vuol dire ch'esso contiene un'idea che racchiude un fatto storico e sociale, una nuova speranza di certa emancipazione dei lavoratori. Questi, stanchi di essere perennemente turlupinati dalle in- cessanti e mendaci promesse dei parlamentari di ogni risma e di ogni colore, e di essere — nelle loro organizzazioni — dei semenzai a deputati, consiglieri municipali e ministri, hanno finalmente compreso, che il loro avvenire dipende da essi, che l'instrumento di lotta nelle loro mani che bisogna trasfor- mare l'organizzazione politica in economica, cioè trasformare in sindacati rivoluzionari le vecchie corporazioni di mestiere. Questi nuovi sindacati hanno per iscopo di difendere i loro interessi di fronte ai loro padroni, di organizzare, proteggere ed incoraggiare gli scioperi — quale lotta economica fra capitale

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