Compagni! - anno II - n. 6 - 16 marzo 1920

]0 OOM.PAf1Nl! Auroraproleta,ria I nel Giappone Le 1,nfor111azi-0ni yia,pvonesi dei nost,:o-- Sosso,i-;, ·[lilin– r,ono in ottimo pimto. Si- sri infatti, dagli, stessi giornali 11-j,: a confessare oerte vci-ità a ·deiiti st,·ett.i, :quali fer- 111-enti' •vadano agito1td,o il r>opo/.o·<li 'l'oldo, ·e, 00-r11'<: le stesse folle nipponiche, serve d'1in nìilitari.snu,· che ha t1•a,d·izio1Ù 111ill;ell!a1'ie formidabili, fremano al 1Mt0rn soffio del/.e idee OOI/L!ln;i-ste. Un 1·isvegl-io :magnifico si va anim.a11do laggiù, nella, « Prnssia d'Oriente >>. B poi– ché molto si 1rnò _attendei-o ilei ·quella 1,c1-z2·à., forte, l-'at– ten.zio1te nostra. aeve segiti.rla con particolare interesse. Raoconwndi-a-1no- !i,ntanto, soprat,itto alle ·co-m1iagne, le 11tra-danH informazioni del BossoM _su.l proletariato fern· fJtini/.e d-i qttèi va~si. Estremo O-riente, }'eùum:io 1920. Le d·onne proletarie sono. quasi ,sempre, e dovun– que, sfutfate dal caipitafismo . pii1 degli uoi'niil,l·i; ma neli'i.mpero del :M'ikado questo sfruttamento rag- gi.iw1geil colmo. _ _ _ Nella sola -~ndnstri.a tessi.le :e- che -conta ,circa 'lln roe,iw milioi1e di -op,eir ai - le ~onne· -oltre1Jassano le treoentomila, e di queste uria ibu.ona mbtà t1"0Yansi trn i quat.to.rdici e .i dic~otto anni; moltè ·però -so-no ·inferiori anche. ai quatt,or-dici. E-bh€ne, sectondo una statistica del dottor Yq.shihara, il settan.tacinque per cooto cli queste donne, o.ccupate 11ell'industri~ tes !li.le . non posso-no re.sistere piìt di un aillno, a,lla loro d ura. fatica-. di guisa che i p,r,opriet-itri de,b-bonOrinnova,ro :1,nnua,lmente, i due terzi ciroa clèlle loro o-p,e,raie . .t'er aver ,se-m-pre:p-rorita, quindi, la mano d'opera iemmi-nile che .loro occorr-e,. i padroni degli stah!i,1 1 i- 01enti i11.gaggiano nume-ras.e persone ad_ hoc e Ie in· caricano di fare incetta di donne. Cotesti seni mli gi– rano il Gi,a,ppone, penetfano in .ogni vi.1laggio, sc.an · <la;gl-iano le •case povere, ,e val,endosi di- lusin gh-e 0 <li •d.anaro - lusinghe moilte, dam:aro pooo - riescono quasi sempre ~ <S tr-a,pp are le fighe o.aJLe madiT_'.i e ;1, conduxle ia città, do.ve .sono a.ttese 'da.i 1prop-rieta,ri ci.egli opifici èome·l e pew ro 'dal m atailo1•. Ll J ap-an Ad-vertisà ipu-b:bl ,irc.a.va , - r ecentiemente, la, ti-t te odissea di un.a -ragazza ,se.dioe nne, •riuscita a fuggii.'\(}da un co-tonifi.cio di Sai,tama-Ken, borgata ·p-oco lungi -da Tokio. _ ''.'Co-t,esta ·ragazza racconta di esse,r nata ·i111un 'paooelilo della proYiin'eia di Ho!kkaido-, neì •nord del Gfa,tJpone. un giorno, quattro anni !"--, allorqhando Bssa av<;va dunque dodici :anni, _una, persona che I.e a1·a sconosciuta si- _recò nella. casa, doYe abita-va 1 e do po avc- r dato cinque yen alla -mad,re (,p.reSè-o. a po·co q1. .indi.ci 1-ii-e) la co,ndus~,e seco, va:rso 'l'oki.o. St.rada , fac endo, si 11•ni rono l-oro al tr-é cinque fa.noi-nlle, che erano, come e.,:ia, tutt,e co-ntente di .pot,ei· .-cde;rn lia « città imperiale" çlella quale aveva,no senti,to tanto par,la1ce. • Ma invece 'di Tokio. lo sconosciuto --il sensalo -– le condus:ie in un v•iillag·gioche sep r,ero poi chiamarsi S.a.i-ta-m.a-K-en, e quivi le consegnò ad un alt,ro: il principale di un ·cotonificio. • L'a-spet.tan1; una. -vi;t.n. d'i·nfe.rno. Venn:., c◊stretta. a un lav-orn est,mua.nte, bestiale: lavorare <lodic.i ore a.l g,iorno - qu.am.clonon erano di più - dallç se.i del mattino a.1le sei di '&flra,, o vicevers•a.. E, '[)€1' ri– com1J-ensa, poco vitto e, rnnlt.e b usse. No:1 1 sa, dir e qua'lle fosse il suo salar-i.o. Questo ve.ini.va re.gist.ra ,to, nei l.ihri della ditta, - s-.e l,o ... reg,i ,straT,'a, - e 11t,ss, 1no . pensava a c!;)ntrollarlo. • • , • I bi• li~tecaginobianc·o ' ( Tentò di fuggire, ma, non riuscì ad a.lt1'.oche a,d es/:!el'sorpre1,a e nuo\·amente picchiata . .A.6serisce che 110n Yi fu mai nn rnomeo.1toin cui il suo -co-rpo non ·portasse i liv·idi delle percosBe. Vna volt1L - narra' l!a fanciulla, - venne deinuduta, alla p,re..senz.adelle compagne, battuta e presa a, udci. S-pes5o, per non avcr eseguito pe,rfottu.mcnte gl-i ordini: -dei suoi su– periòri, Hmiva, legala ad un al bero e i,·i lasciata fino a 'éÌHl ,non fosse esàusla dal gran piange.re! Dopo ci:rca quattro -anni ùi qunlla vitacc ia_ orri,bi, le , alla fine, un bel giorno, rim,cì a fuggire. Ch i-es.el 'aiuto, della polizia. E sa:[Jete ,c:he -corn ,si scop-r ì ~ Si sco-prì chs . ia disg;rn,zìata era ... in deb-ito di sessanta centesimi! Ah, i capii.a.listi _giaipponesi ! Non hono certo meno -affam·ati di riccheu;e dei lo,ro ool-lcgbi d~gli a-ltri ,paési, a111.i, l)'er <:sscrn piu giovani, ha,nno _:__ se ·è poss~bile - anCOl' piìt appetito di quc-s1i. La 1-oro dentatura· è quella de.l peJl'fetfo pe"ce;;a,ne. J!eirò, ant:he nel Gi.ap,pone, le cose a-ccem1ano 11, mi.,tarc. S'incomincia .a intravvedere !l'alba cli tempi nuovi. Nella cla,s,c- operi.J,.:•anotasi qualche èosa di ins-oliito: una sottomissio,ne meno ras-segnala, un certo <-Pirito d.i ,1·ibdli-one (-sebbene ancora -de·bo-ìissimo), la, t-0ndenz1'talla, critica: gli è <:be i laYorat.ori gi,,a,p-po– n<",siÌntui·scpno; fìnalrrnente, di no-n -avc-r sol.o,-dei-do– veri, ma anche !1ei 1 diritti, e p,ti11ci_p-:1ano a pe.roua– dersi ,di non -essere so lo un a massa di muscoli oonti– nua.mente log-ora,ntiBi p.cr c.rea,re un'a-giatez;µa d,el.La quale essi non posson o god e,re, ma di aveT anche un cervell-o atlo è~ .pensar,e e a •·intemdere. . Se ne ebbe una p,ro•Ya pa.lmairo in occa.sci.onedella pa.rtenza, dal Giappone d-ei deleg-ati, del Go,rei•no alfa· Confonnza, .così de-tta del Lavo-ro, che si t,enne ~t ,v.ashington. E' •la s-tes:;a Rcutei-, eh-e nel Giappone -- e non nel solo Giappone,! __:._ è as,,e.i·vita al Go– vern-o:. che -ci annuncia. laconicarne!Ilto Ja, notizia: "Un 'fo-rtc numero di ope-ra-i sa,lì a bordo della 11av-e sulla qmde dove,·a trovai-sì l. \fr. :Mas:um ot-o, uno dei i,fo membri che il_ Govel'no ha nomina.to per Tll<l)pre– senta,r·e i ln,voratoTi giap,pones i neHa O onfor-en.z;a da ten:e,rsi a Wa,shi111gton,e la pcrqui,sì, deciso a ,rioon– du1·.n;'il :Masumoto. a terra .. Questi però non .;i tro– vava a bordo, -e s'-imbarcò _dopo che 1a na.vc a-veva. •kIBciato il porto ». • Degli ope-rai gia-pp,onesi che pm·qms1scono un,t ùave, de ci~i a non l))ernrntte.r-o la partenrZJa ad UJl delega.io del Gonrno? ... Ecc-o una. notiizia che solo dieci a1 mi :fa sare1ohe a,ppa, rsa in verosimile, e che oggi invece non può rnaraY·i ,glia.ro alcuno. • A proposi',o ,della Confere nza d i Washi·ngto,n, v-o– giiamo qui ag 0 giunge-rc che ,i -prolctta,ri g-iapponooi avc,·ano non una, ma, milk,, ri>.gioni pe.r protesl&,re contro la sfacciata parzialità -del Go\re,rno nello 1,ce– g.l,iere -i rnppre.senlanh del Giaip,p-one. Basti il dire clw codesti rappr-e.scntal])ti_.:_ i sig;n~ri Kanada, Muito _eMasumoto __:__ sono tutti pezzi grossi çlcll'industria. Figurnrs·i in qual rnanic,ra potevano difendùrc gli -i nte,1.jee6:Ì de.I " la YO•ro ,, !• - - La. guerra ha fruttato fior di milioni ai cc nad– k i-n n ai µponici. A E:,o,be, una. di,tta ha pagato il cinqua.nta. pee cento ai suoi azi-o:nisti. A Tokio, La « Ni,ppon Yusen Kaisha » h'a di-stri,buito un dividen– do del cenlo per cento. I cotoitieri - c he fra tutti gli i-ndus(Tiah del Gia1Jp-one sono i più t rribi.li rea– zi,ona r_i,. i conscn·:1tori p~Ìl ,cocciuti - . hanno pur,o fat.to <le1guadagm enormi. P1>r coutrp, ]e coudiz-ioni ck,i l avorn.t-o-ri, e in special modo qucJJ.e Jelk J,avo– rn-trici, sono fJr-ggiora,te. Mcnt re i· sa I ari, già. i n,-u f– fìcienti, s.ono rimasti stazionàri OCìUasi, il c0st,.- .t.le }:..i,

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