Compagni! - anno II - n. 4 - 16 febbraio 1920

COMPAG1Vll =~======-==---=-=e=·· • crea.zionc del!? spfritC!, 'non P?SSOnon css-e,recorn.riùtol la trasformazione dell c. ommissioni interne .che• ess:a Stona per ,J·Uma111tà non ra,ppresen,ten,bbe . •. , •. . ~ullla, .se •ne fosse ·esduso o.gni' conco,rso degl'i uomi,ni: Ma e,rano ·e>:,se, le commissioni intcnrn orga-n~ di Uerto tutte le idee. iwr:g:ono e ;si.,àttuano in quanto ve,ra preparaz.1 1 0111e. de.lila,classe op€ral'a, a,\Qa, •ge,s1',1_ 0 m:, ('.sù,tono d,et-ermina,l.c.condizioni cehe pe,rme-ttono e la ~i,re,tta. dell'off\ci°:a ·1 .~vevano e·s\'e. .l_r. co_nrnHss1on 1 Joro nascita e il loro svilnppo.. mtea•nrè, drwvero 11 potere e, la frdncm eh tntla b. Ma fra .le condizion·i Ìl.·ec,essa'ri·è. cui, accenniamo mas-s:a ope,raia che lavo-rava de,ntro l'oftìcina '. 1 . . devesi natur.a,lme.nte oomprend,e,ro fa esistenza in ·pri- _Sta,bihto. che ,e:r,~- ne.cegm.rio. svilupp~•re h, 0 ,t.ituto mo luogo cli ind,ividt1i, :çti persone che le idee rife- deìl:le ç'ommn;S1on1 lJ1terne, per clarc ada, cl,i.,o,sc. ln– l'ei:itisi al, tempo i,n ct,i _vivono sa.ppiano pei;cepire, voratrwe, una. m·agg101'.e :co-~ci.enzR_ cli c_la:5,i:;:, e_J,a e.cm: sv1lu-ppar.e, r.ender,e. prahchs>:,.., ., ., sapeyçilezza ~ella s_ua missi.~ne, s1 pnd,O su!nto all.~ Il gruppo dell'Ordine X1ro·vo non vuole. ave.re i.I studio d.'o.giù pa:rt-ipol:ar,~,, .ngna.rcla~11.c,la ~·lta e,d-. J1 mN·ito di a,ver cre,at.o un.a- paT.fo d,e:Hlia Storia., ma di pa:S":a:l-_o dc.!~ecomm1sS<10111_1 rntP,rnc. N<: se, 0 u;a•on_o :hm– eisserne stat.o l'inte ,rpre.te èerto. E' :ad e,sso ,grqppo ghe d1scuss10n1 e po'1em1che .. Le c.o·rrrnt1 ~1 chvi"cro eh-e i,ndnbhiamcnt,e si deve la •nascita feconda e. rio·,o'; P'l'O e contro lla va.lonz1a:mone c la t-t·asfo,rmazwnc gli,o-sa dei· primi Go1tsig.li.,di Fwb}JTic:a111Ita,lia, "~li dell,e c-ommiss.ioni <interne.. I pi Ìl ostinati ad opp,ors1 quegli organi,s,m:i, che sono destinati à:d essere con si- fnr~n() dap_pr1m'." e "Contrnu':1'conç, ~d. ?sc:,:,rn rJ.opo curewa .lt~ ba,si deJJa. Società comunis,ta. Lo sté,so t,utti 1 funzrnnan dell:C',organ1zzazwm. f.,,s,1non CiT– g:rnppo però dell'Ordine Nirnuo ·nuJ;ha :ù·rehhe, po- <levaùo _nella,':apacità delk, r\ia,,',c_; ~_ 0 :;;i_ tr•m.~rnno che tuto, senza la coesione ddle 1cùe forz,e intellettiiali, !la tra,sfon11az1,one •cle:He ;comm1~swni i,nP•rn,r. a,if'S";C' scinztt eioè una organizzàziòne di: l,avoro e di studio per oon<,;e,guenza la rovina degh ,.,,.,·garnsm1 prces1- comims. • . . , • . stenti. '· Se questo affiatamerito, se questo moclo di. lavorare ~a non a.ppena l<achscu&3ione si trasport~ c\ai gior- fo.$,seseguito da almeno<.tu.tti i gi:o,\iani, e,gli è ce,rto na:h q1.rettame,nte ~n mezzo .agli'. o.pc ,:·a.:·,f1mr,ano k che il c.omunismo non -saiebbe, piì, inteso come un pol.e,1m.cl1.e accademiche pe,i· dar lno,go au un am10-ne sacè.o di pa,t,ate éui tntt,i equaimente hanno di.li.tto, • fattiva., conor,e~a., (}li opexa-i compl"fiS~l'CJ sp\•ito che ma diverrebbe ciò che realmente ò ne.lla sua- é-ss.e,nza. la loro partec1p:azwne cl:ll'é1,t.aalla nia dc.);;•:: crga- Nè solt.anto la oo.esi9ne:c•irr,,sè .ha r;a,g,g,iunto i.l ,n.i;,.zaz_iio.i:ii ~r,r una ne:ciss-ità logieà; un ):li sogno. Le. grnppo ,dell'Ordine :Y'lwvo. I suoi €forzi sarebbe,1,0 c.omm1,sswm mte,rne; clii,\ modo com? v~,mvano ·flette stati e.guaFment-e inani, se sì fos1,-ei-so-lato d,aJlla vi1,a. e dal modo come· f1mz10_na, 0 a.i;io,, &i, nducev;-'lno ~cl d'qflioina. Senza una dirntta eomun,icazi,on,e tra mu- eS•sereben pp,ca .cosa pe.r J·a.dck,.strameT).tocle,gh operai scolo e cer,vel1o n,esstma azio-ne coordi;n,ata s.axehbe ,L gestiire cla .sòl'i La.soci,età. • stata J)oss~bile.' C:iò ?oi_np_ren.dendo 1 il gruppo· del- . Qnaile pe,rciò Jl crict:.i\rioche_d?v•eyn:_ a.ck ,ttarsi. \',er l'Ord1ne 1h1ov•o non s1 hrn1tò ·a.teorizzare a fa,T.e de,\- la· tra.sformazwn,e d~Ue comm1ss10n 1 m.tcrnc 1 Al, c- 1'.accadernia. Esso ·alla,eèio suhi,tò la. sùa ~i'i,,,tenza aJ- ste,1'0, si seguì l'-esempio ·c1el1eofficine ingfosi. Si rn– ì:'officiùa., allarga-udo i11 c-ampo cl.elle -disct,ss,ioni e ]eva d~p.p-rima a.dot:t,ar~• il si.stema, .dottorale; cc,' chiamaa1d9v-i a pal'te:cipare direttame,nte tutti .. gli qua.le s,1sareb.~e. dovuto far c~egg.erc\un cleleg.ato 01;;m ope:rni. Ottenne wsì du,e scopi: coesione di c-erve.Ut, 15 operai, ~1Hs1 per caiego.r'1a,_ar-~1van?o _pe;r clcr.10- e col'.laborazione e.on qlmsh delle ,b,raccia d'officina. ni graclu::th .ad 1.111 çom1tato eh 1d,~.J.e~ah eh f~bhnc::t, L'Unità _era ra.ggiu11ta.. Il comu9ismo diventava ·c1a. che comprendesse .1'.app-~es<:ntant1 ~h tti:Uo__il ?om,- teoi-ia aZione. • p:lesso del lavoro (opera,1, i.111p1egahe tecmc1) . .rade • ori terio, benehè .alquanto. moilifiè,afo, •dçipo. 10 pJ·im-, esperienze•, non fu pe.rò mai a-bba,h,d-onafo• ,e, scnì rii_ Come attuare la democrazia op(raia base pe1· ogni futn.m azìonc • Poiclìè neisun fono1rnmo è possihile cogJier~ irit,ie-• J"a,mente, senza. coinoscen1e il punto di origine, 'così è beno ch0 si rifacòamo 1m· po' all'inizio .d·ei Con– sig),i di _F3:bbr-i.caa Torino, •prima, di, ved.erilii, come essi oggi ;;1 p,reservta,no. , • ' . La guerra, -scat,en.ando k forz.e-ri'vohui-o,narie della storia, a.veva posto il problema « come di.s·cip.lina,re ed organizza,re que,;te forze, _per il 1.riorifo della,. dit– ta ,tn.ra proletaria "· D.al niòmenfo che· ]o Stato bor– ghese .jFCVa mostraito ii:l suo falJiin,ento e &i p,r.esen– tanv Ììi. necessità di con,kappor •i lo Stato socialista., era eviclent,e che soi;gesse ne:J:proleta,ri.ato ,rivoh!Ziio– nario il bisogno di n.clclestrnrsi a tut,te le funzio,ni, dello Stato borghe!>e; ,dovendo.lo , sost,i;tuire nèlla ge– stione e dire?.ione deUe cose. Per attuare tma. prima assatllira Jella democ,ra,zi,a ope,raiJà·, era necessa.rio avere organi ed foti tuti permane,11t.i, att,r,a.ver-so i qua.li la classe operaia potess,e fa,r.e,la. sua esperienza di classe che <1evt~ a,1Tivarè :U pote,re. Questi organi. questi i1;,htuti non élov,·Yano pea·ò s>ssère. creati dr nuovo,. Di essi il movimento op-er.a:i•oera già ricco. Bastava sviluppare, o-rganizzare,; rende-re açlatt.i arl ms:,orbi1;e tutta la :cfoss_e.l,~vorn~rii::e g11'i o,rg.ani gia cs1,stent1. Son;.r.1cosi .e <"l snlup:po 111 rn-e,zz-0 ai comu– nisti tò.r1ne-si J,a t.ènclc1~a, a. •t.ras:po,rta,re la. .loro 1,ziòne ucJle officine. pè.r snscita,re un primo movi– ·'llento de1k co-mmi<si-oili inter.ne. - Le eommiss.io ,ni interne, e;ssi pensavano, vanno fncglio d;scip lina.te. , coordina.te . Le commissioni inc t€rne pos,on? 1·.app<rese,nfa,re. iù pT,imo ane.llo del po– l,cn·epro.let:ctno. AUe;nd.e,re che i Sinda.ca,t.i professio- . nali c<l. i,l Partito socia,ì'ista. giungano ad assorb,i,re tt\tt-:>,la,_elaòse _ìa\·ora.tri_ce i'. vano o ahnerio è 'qrne– tCltW c11 lnngh:1 decenn),, Invece occo•rre fm cla, ora .-cldei;t.rR-r<" gli opc'rai alla gestione direU.a, di tnt-ti' n..,., di produ7,Ì.One. biblioteoaginobianco .I commissari di riparto j/ t"' . Gli operai, partecipando at.t,iYamente a.l!Ja di.scns– sione sui consi.gJi, poda.ro, no un vaJ1ido con!i :ihu.to con la loro person-alè espe,rien~a. Le t.co :rie si a,datta– rono a.U,eesigenze pnatiche della, vita <l'offi,cina. Hi– sn.Jtò questo. Prima le conimissioni intc,rne veni,nmo· elette -in a.s~m~lee .-imòeite dai sindacàto - spesso non· avveniva ne,pp·nr•e oiò - e alle cqmmissioni i.n– te,1•n.cvèniva,noc detti opera;i quas,i s:emprc propo.sti da,l eomi(ato di-reU,ivo de-1sindacato. Le elezioni ddla commi:s1,ione• interna no,n aYevano allcuna ve,ra im– portanza per gli operai. E questo -- naturaJm;;rnle -– per•chè la impor:t,a.nza deUf commissioni int,e;rne non era g,ra.n che sentita. Qua.nclo agli operai .. si fece i,nv>ececò,mprende,re la neoe~ ,si.fa di -osser-eorga,ni7.7.a.1-i pe,r luogo' di p>ro<luzione e ,d:i la,voro, onde potere mira,re aHa conquista, ed alla gestione della fahbnica, la tras-formazione delle vecchie commis-sio•ni interne, sp.eci,e nelile offiGine piì1 sviln-ppa.te cla,l punto di vi– sta i.ndust.ri.a,le, appa;rve u.rgeff!t,e e facil-e. Si sa,•ch:e -ogni. -offici;na consta, <li va'..ri repa,rti e che i repa,rti spesso s.ono compositi di va.rje.squa.clre di. ~,a.voi'aii:◊ne,. Pe.1· ottenere ·un'org-ani1z;z.a,zi.onedei làv:omt.òri che si adia.ttass~ .al processo d&'1:iì·odnzionc, e-ra necess,ario quindi che si tenesse ·cont-0 del modo come il lavo,ro 'si svolgev,a. neU'officina .. E i;i ebbé. 1. Lè commissioni interne non ifrano p,iì1 elette fuori r1eWoffic,ina, :ma sul .luo,go.d<J11avoro,. 2. A•.far p::tfte delle {\ommissioni int.errw non sia.n,o. più chiamati quattro, cinque membri scelti· e p,rope:s-ti a caso; ·ma, a que·sto si sostituisca l'altro s.istema cle.lla, nomina. pe.r reparti e squadre di 1avo,ra.zione. Inolfre: Alla. elezione, dei commissa,ri p&t'te:cipino t.ùt.ti gli opera;i: d'.officina e non so:lta,nto un nume1rn ,dti op.era.i ò-rg~• mzzafa.

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