Compagni! - anno I - n. 16 - 16 settembre 1919

V I l ==='i====================G=O=M=PAGN=l=.J~•============= NOTE ~DELLA , QUINblCINl Un confronto: Bruno filippi-Gabriele d'Annunzio - Come ·può impazzire . una madre • L'Avanti!più imponente d'u!Iesercito ! - . Chi paga ? - • Consolazionie dispiaceri dell'onorevoleCottafavl • La "pace,,': tortura dell'ln• <1_ui1izione •- Ciò elte non muore. - ~ ... :Fate~tfrùnllfforefit::r, 'vòi;-tfa 'l'~ha;·chièo Jf1lipp"ie il poeta.-Gabriele d'Annunzior • • • Io. ~ì, ne faccio una. Ma a tutto vantaggio del- l"a;narèhico. . : I g~sti -d_ei due~ si somigliano. ,·Fanno entr~mbi, n_el j nome eh 1u1 principio di verso, \ma manifesta– zione •personale dì carattere violento, Sono entrambi f.uori della legge. Entrambi, vantano un ideale e portano degli esplosivi. ·Soltanto, l'uno;•,con 1a sua bomba inesperta, manda. alli, malora-le' vetrate di un caffè, e 1·imane vittima -- unica vittima - del suo gesto di nobile follia. L'altro riesce illeso da una vventura che mette -a .1·nmure tutte· le cancel– ·Ierie, in allarme tutti i popoli. d'Europa, e rischia - senza' costrutto - <l'attirare un'infinifa di guai a quaranta milioni di connazionali. • Dunque la· « spedizione n al caffè Biffi deìl'anar– chico Filippi ,è identica, nel concetto e nei mezzi, a quella del poeta d'Annunzio nell'Adriatico. Sol– tanto, il fine è diverso. Il poeta vuol Yendicare una razza. Il libertario vuol ·vendicare una classe. Però il libertario è solo. Mentre il poeta ha die– ci~ila. compag?i_- C'è dunque, nel primo, una ~~ù nnrab1le tementi~. · • Il rischio màggiore dell'.anarchico è provato dalla sua fine. La bomba gli scoppia sul volto, e quando il fragore e· la detonazione sono cessati, si scoprono c«ii lembi -di carne umana, appartenenti all'.autorc dell'attentato. Anzi la Questtira, perchè ;non resti dubbio sull'identificazione, presenta alla madre del -·Filippi una scarpa con dent1'ci uri piede mo.zzo (così, come si presenht una rosa in un vaso ·da fiori ...) perchè riconosca la sua crea(nra dai brandelli delle calza_ squarciata. E la ma-dre impazzisce, per la deli– cata rivelazione, ma l'accertamento è compiuto, ma giusti.zia è fatta. Fiat giitst·itia ét pereat 11mnd11s... ~abriele ·d'Annunzio, invece, trova in quel , di Fiume un generale Pittaluga. - bel nome ferravil– liano - che gli apre le braccia e gli dà il benve– nuto. Mai chi paga, per il Poeta 1 Il popolo. Tutto un popq~o <l'affamati, cui Francia, America ed In– ghilterra.· - ·indignatissime per la sped:iiziono adria– tica - minacciano di rincrudire lo strozzinaggio, il boicottaggio e la carestia. Facile, è co modo, f are dei ,bei gesti d'avventura, quando sono degli alt.ri a scon– tarli,- e chi meno ne ha colpa! E in tanto Fiume non sarà italiana; mentre Wilson è .in forse se man– lllarci il grano e i dollari promessi. Eh, sì: .perchè ha un bell' indignarsi Sua Eccel– knza Nit.ti del 'geGto cl' Ann4nziano. Ma certe indi– gnazioni non ,è tanto ·facile farle credere veraci e nat1trali alle diplomazie fornstiere, così come si fan credete agl'innumerevoli citrulli !ii casa nostra. La– dri e diplomatici si conoscono molto bene fra di loro; e chi potrà cavar di te~ta a Wilson, o a Cle– IIlenceau, èhe il nostro Primo :Ministro non fosse d'accordo col poeta avventuriero 7 Qualcuno di noi ha già rilevato la stranezza del fatto ohe abbiano po– tuto pa~ssare il confine, indisturbati, migliaia d'ar– diti, quaml0 per solito non riesce a· passa-re... u~a copia, dell'A·i·anti! Grazie, ccellenza! Si vede che un nostro giornale, da solo, è pitt imponente cli un in– ,tero corpo d$sercito ... bibliotecaginobianco Dev'essere così, infatti, stando alla filosofia. dei fatti del 15 a.prile, che l'onorevole Turati ha -ricor– dàto alla Camera t-ra il glaciale imbarazzo dei col– leghi. Inutilmente quell'idiota di Dq C~-pit.ani ha cercato, con la continua mole;;tia d1. interruzioni de– negatrici, di falsare la terribile lezione di qi.iei b~'ano di storia. Tutti gli onorevoli ha'nno dovuto capire che la forza dell'Ai·anti! dev'esse1·e formida– bile, se per distruggerne gli archivi e pugnalarne i re~attori -si sono dovuti organi/lZa-re - inutilmente, ohimè!. - dei battaglioni d'a"Ssalto. ;Ma, santo dio, co~e s1 fa a prendere Fiume, quando non si riesce a 1mpaclr-ortirsi neppure... di Serrati 7 Oh amaris– simo Adriatico! Oh, Avanti! amarissimo Ì J3en lo .s': quell'altra cMJ.aglia di Mussolini, che in q\1esti gwrni ha finito -di perdere quei residui di cervello avanzati dalla sifilide, e affastella tali scempiaggini nel suo foglio innominabile ..., cui da tufti i lembi ~Italia~ -da_tutto le case vedove, ·da tutti i campi msangtunat1 e impoveriti, da tutti i cuori offe\i, da tutte le fosse dt;i .-nostri 500.000 • m·orti ora si leva. l'implaca.bile grido rivendicatore: « Chi paga? » - ehe ormai nessuno pii:1 dubita dover egli sconta-re la stia immonda gesta, il- suo tradimento inenarrabile, anziehè eon un 'laccio al collo sotto un provvido lam– pione,_ entro una camicia di forza in un reparto manicomiale.. • • Pure a\la Camera s'è discusso del Yoto alìe do"unC', di c ui verri~ detto a, parte. Come vi è detto a parte della pace.di Saint Germain.·Qua.nto al proceseo dì Ca.p oretto, è proseguito con una requisitoria accesa e vibrante dell'onorevole Bentini; e la verità - la verit,à nostra-; quelll;t che i socialisti vedÒ.no oggi fol– gorare; unic~ e trionfante, mit ch'ess-i soli ebbero il coraggio e la rettitudine di onorare durante gli anni del martirio; dei macelli c degli internamenti, delle censure e delle diffamazioni, delle èa1:ceri e delle congiu1:e - ha finito di atterrire i Farisei. Quànt-a ignominia nel processo della bella guerra: in quello delle « radiose giornate » come delle batoste irrevoca– bili! Il deputato Cottafavi ha potuto consola1·si, de-., finendo il fatto -d'armi di Vittorio Veneto (in cui il Re d'Italia ebbe l'onore di sconfiggere un Re giit deposto, e l'esercito italiano di soprava-ni:arc un esercito per metà disfatto dall:i fame, ·e per l'altra metà dalla rivoluzione) ,1 la pii1 grande vittoria che la storia registri»- Gol dovn.to permesso di Napo– leone, di Giulio Cesare e del g enerale Mannaggia la. R occa.! A da.re un piccolo dispiacere all'onorevole Cotta– favi, è ve nuta la notizia che parecchio· -dozzine cli nostt'i colonnelli, jn Albanin, le han toccate da al– cune bande d'indigeni; i quali - pc·r incivili che siarro - sanno d'essere in casa loro, e non ·vogliono intrusi ne-p.pure in omaggio... alla -rcdenzioffe dei popoli! Gli Albanesi non vogliono saperne degl'Ita– liani, così come gl'Irlandesi sentono sempre più gra– ve la soma dei padroni di Gran Bretagna; 6Ì<:chè le rivolto dei Feniani, a,nzichè quetarsi, vanno ina– sprendosi e dilagando. Riuscita benino, non è vero, quella « pace.» di 'V ersaillos 7 Si chiamanu p0ce, per sl-ridula ironia, anche uno strumento di tortura dell'Inquisizione. Il 1llirofr, _da cui ho 'Ja notizia, aggiunge che si faceva sedere il gi ustiziruido sovra, uno strato di carboni ardenti .Dite nn po', dunque, se non è il simbolo perfetto -della pace europea! Tutti i f:uochi att.izzati dall'Intesa libe-rticida ai ventitrè fronti della Santa Ri1ssia, non vorrebbero forse costituire un unico, enorme bracicte, su cui stendere e spegnere - martirizzata. alla guisa. della Repiibblica,ungherese·-'- quella dei Sovìets di Lenin 7 Ii:i qùesti _giorni s'è saputo, e il eno,re ci s'è gonfio d'amarerzza., aver Koltciak - la più sinistra, figura.

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