Compagni! - anno I - n. 8 - 16 maggio 1919

14 UOJ{PAGNl! eccessi e di soste. Dopo di essersi riconosciuli frn lorn e ièli essé·si uniti fraternamente, <llopoaver mes– , se in comune lo lo,ro aspirazioni_ ieri ancora spars~, gl'intellettua1i Yogliono volgers~ mfile1:1ev~r,;o le ?_101- : t itudini viventi. per incoraggiarle, :tstr~nrk•, d1fen– àel'le; 1 mirle; costruire un av\·{'nirE',m1gl10ro con esse ,,. prr mezzo di esse"· , .. Gli scritto.ri francesi Jn,nciano !'.appello ag' 1 scnt– tori del mondo ini.icro, per un'opcr:a comune " Servitori dell'i<lca. repubblicana in tutta 1a ~ua profond~ dolce~a u~nanl?' ed, in t_ntta la, su?' ~rnp_:;_z– z:.t mond1ale, gh ,scritton franees~, che, oggi .s1 Oloil: 1ùzzano. giudicano clrn hanno b~so_gno dd co11cors<;> ù.:'gh scrittori_ e <lei pensa fori_ degli a}tn ~acs1_: essi tendono loro· Je mam, ed invocano l Inte11:iaz1onal_e del pensiero, parallela .all'Internaz_ionale_ dc1 P?'J::Ol('. • Così agendo, essi son(? piì1 patngt1 ,<legh se10vrn1st1: Detentori, 1n part<", _d1 _un gen10 n_az10nale, che mo_l 01 di lorn hanno contnbmto a fat·e irradia.re, . che del resto• r~a scmpi·e servite le ,nobili idee, .essi sanpo che il bene ~di ciasc1mo - indì\'Ìduo o _naz10ne - e colle: gato al bene di tutti, Ha ono•r~to .1.lsuo_ pae~<;, colt:1 il quale grida ~he ~a causa .d_e1 .sofferenti e dei sacn– ftcati. non si rinchrnde m lrnec geografiche, che la verità:, non ha:, ~1è Climcnsioni nè lf_miti. La giùs~i_zi~" •1on :cnnganna 1 n a.lcun luogo, e l 1drale ta-nto prn e oello, qu:rnto più i ,e~tende.n. , Il gruppo lancera .. nn'." rn:1st_a: C(cir~e (13, r~ic Grano-c-13atdiè1·0, I'ans) 11 cm titolo melica la mis– sione"' che gl'iniziatori si sono pl'cfissa. « d1 eombat– te-t'c { ' 1 n-;,gindizi, gli errori troppo abilmente mante~ , nuti, e sopratutto )'ignoranza, - che sep::i,rnno_gl: u-omini, li. isolano, fl. che.hanno pcrm~sso f1_n ·qm d1 gettarli c:iecamente gh 11111_ addosso agli altn "· (J . . .. A. ,. .A " C:lo,rté ,, « Compcioni" - che, con più 1i10deste I orz<', ,in r·arnpo Jor-,P, più lùm:tato, tende a real1'z:rnre /o sfe.•so ùfrale combattendo contro -i -medafrni nemici --- ìnr1a, r:11unri .<entitis1;1mi. n. <le r. ,_ --- 1 rmnpag111, ;, lettor-i - chè tanta éorclùr.!e sim– naf.,a, 1110-<frciro11n fino do.?°primi, 1imnen: per questa 170 ~tra- modesta Rivista di voloarizza?.ione socùil-istci ·- ·debbono -sc11.,arr, e <Scuseretnno certarnente 1 , le frre– r,oÌarit1ì, di questi giorm·, donde n ccwse d·i Jona ·/1i(l(J!711)1'C. • ' . ·,/ UOJfI' AG'SI,, si simnpr;, nella tipografia. della Editrire « A,·an,ti l n fa q11ale ltn ora, per voti • fatti 1U1, macchinario assa·i ridotto, ' "('OA!l 'A.GJ ~l ,, lici a,vutlll, i.ncenen'to tutto il pro– p1 io 1111iteria?e rli redaz1·one. "r:QJLPA.G'J\' Z n ha q'ui1icl1: dovido sostqre an– •11',,~.,n ,11cJl' 1 oz,era, b1w11ci da qualche tempo ùiiziata. J!à con /questo nmnero i11tenéle r,iprendere lr: sue rr:r;ofori p1/'1JbJ,iaa,:n·o111: per non p·iù troncarle. V11ole m.i_ql iora1·s'Ì, v11ole diventare la rivistina. amica fi- rlnt ri dPi .~oàalisti e dei lavoratori. . ,e COJllP AG,VI n ha r;ùì, 1m sao za·rghissimo pvb– blìco. In poco tempo s'è fatta strada. ;lici 1ie vuole 11m,o maog1·ore. B se lo conquùsterà per merito pro– vr1'.o, a.dem.riendo con sempre maggiore 1'n.tensità irl proprio còinpito. La guerra è finita. Devono quindi ritenersi deca= Llutean~he le leggi-di guerra. Non ,è pertànto giusto cl:!e tanta gente sopportl ancora _la pena di queste \eggL Tanto più che nella maggior parte dei casi si tratta di colpe lievi e di conda.nne ~.n'1rmi.Aprite je. porte delle prig,io!li? bibliotecag.in9bianco IL ROGO Lei .sàln era, q1wsi all'oscuro. 7_~11 lanternino a, ol/o pendeva rial .<offi'.tto, f11mo.,o... rome ·Un nazionciU.<ta. Sel1ci !Jetbbù1, circonclatu d-i ca.rabinùn: con le baioneti'e i1111a.stote, c'erano, fra yli altri, Cri.st,;, Socmte, Ornero, Dante, Ar11a/dn da· lJrescia, lf11g~. Va11i11i,, Uo/ombo, Sm:onnrolu., Bruno, Uali/f:o, Pa-. hssy, Papin, Dofrt, Cen•an tes, Lai·o'i,o-io:, ·li eplero( Jfazzin i, Zo/cr, l'errer ... e l'Avanti 1 - O!t! Si-ssionori; anche /'A:1.:<'tntil Tutti colpevoU di, avae et<pnss.o liberamente il loro pen-,i:ero; e che furono, per r :1ue.si 'o, ·perseo·11itati: rlui. lonJ co11tem– po1'Cmei. .Si 1:Pc/.e1:ano nell'ombra frati del1'l11q_u·ìs,::ionr:_, -<oldati, preti, sbirri, ce11sor;, ,:·:e, Il primo ad CS8ere ,fnterror;ato è strr[o -Cristo; ac– _'cusato di cwere z_,ron·unciato lu. frase·: «-l-'omi7,i, wma– ievi gh ·1111i co{lli altri"· .l'nltimo è sta,to ],'errer ... ; no, ho sbagliot.o, l'ul– ti, 10 P .~fato l'Ava,nti!, occ11sato di cwere, cooli sctilti: e /oi rli.~egni, affermato che la g11erra Ì:' /'(Yl!/icù!io e il furto [!loriff,adi. Pe1· 1·z {!ior11ale- socialista, tesCm.,oni 11.el/. 'acc.usli erano 't capita,l,,isti, 1: fornitori, gh appaltatori, 1'. patrioii, / giMnalisti, le dame, ,i: preh, 1· generali, 1: minvtri, ecc.,. e f('stùnoni deliri difesa., le 11i.à1.l.·ri. le 11alov<', le fic/011,:ate, {Ili orfani clei soldati 11i.o-rti, r1h sto1·]')'i, ·i 11w.lilati, i cù'.thi, i 7wzn·, -i demdr;,;ri, i co,1.tar/ini, gli operai, ecc, Cristo, per (j_uélfo tal frase, 1>elime co11èlannn.to allo [~rod ssione; Galileo, per aver detto .eh<' la, terni r1i1:ci. i1en11e condannato ad abiurar.:', ma.lèd'ir~ e cletestaTe f eret ira, opùiione: Perrn·, per aver Ct"r– cato ·di apri1·e k fine.~tre della. sc,uola, per fari-i en– trar-e il l'Ole r fuqa,re i pipistrelli, alla jucila::ione: Do/et, Vanini, lTuss, ·Arnaldo da Hresr:ia, Sai·rma_– rola, Hnmo r:.,l'Av~mti ! ol rogo, T ella -<entenza, ,,:z, ti-ibunale del!' lnqui.,ùione 1·11- voca in mo· ioccorso \'l fuoco JJf'1' p111 ·ga.re il Pa,Ne dagli scritti pestilenziali e.d eretici che lo rmaono 1·11jetto, , L'Avanti! 1'n1rt(' bruciato rnlla. p11,bblica p-iaz::o:. 1·1_ 15 aprile 1910. 2hrono le crònache r·lte, 1/U':ntre le. fiamme crepita.vcuw, 1m popola,110 rolgr:s.~e agli; el!e• cutori'. queste pa'role: - - Da quando è scoppiata 1a {Jllerra, questo è il p1·ùno fuoco che vedete! • • Quando il proresso sto,va per fin frr, r-om.:inèiòq·uel vrirno birrnchegoia1· del cielo, che avpar-i.~ce tra 1·r. cessar della notte p 1·z, cornparfr rlell'a.·urora; po1: ap• parve il solè, e allo1·a .,i 1;ùle n11ci scena, ·1neravi– gl1:osa : ùi a.lto, 1tel cielo sfolgorante di luce, r;pic– èavcino b·ianckisBÌ1ni :,; 1nonmnenti ili,' cofo1·0 ch'erano stati, ditrante la nolte, condannati. Su '1m basa.rnento, c'era 1ma madre, pìdng,·nf~,,_ con due. bamb1:ni, che scriveva col san.gru:, qneste p-0.-. role: • ALL' <é a VANTI! » L'UMANITA' , DA LUI DIFESA 1 QUI DOVE LA:.PATRIA LO· INCENDIO'., SCALARINI.

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