Compagni! - anno I - n. 5 - 16 marzo 1919

COMPAG,VI/ ì 'l-.' ·vts~ :ta « paroh d'ovdine )) di uno sciopero genera.Je; ma anzitutto facendo comprendere alla più grande parte del proletJari:ato :L'avvicinarsi inevitabile del periodo rivolu– zionario, le condizioni sociali elle Io producono e le sue 'éonseguerize politiche. Se queste masse proletarie devono essèl'e guadagna._te ml un'azione>in massa del Socialism<? e ee viceversa il Socla.Jismo de,·e, in un moyimenlo d1 UUIJS;a,prende1'.e e mantenere la direzione reale e g,1i– oare tutto il movimento nel suo senso volitioo, occorre che ,sappia, con tutta- <:hfarezza, con tutta ,precisione, <¼_1,-e al proleta1:ialo, nel periodo delle lotte, la sua t(l;l- tioo ed il :mo fine. }lOSA LUXEMBURG. f;;~_~.... . . ;LB donnB d putate in 6zrmania .. ' Trenta.sei doone sono state mandate da.gli elet– tori tedeschi a rappresenta ,r.li all'Assemblea Gosti– tuente di Weirna-r. Esse sono sta te scelte in tutte le cla,ssi sociali. Noi riproduciamo le fotografie di alcune ,di esse: (1) Kaethe Schirma.cher è una agitatrice del fem– minismo. Ha percorso tutta l'E.uropa, ha scritto nu– merosi libri e articoli •o finalmente si è stabilita., a Dantzig per combatte-re l'i,nfluenza polacca. (2) Ma-rgareth Boehm e (4) l::t nobile Anna von Gierke .v•engono da,ll'in,S,egnamento. Es3e ,si sono at– tivamente occupato delle condizioni ,delJe operaie a domicilio. Queste prime tre sono state elette sotto l'etichetta del Partito .nazionale popola.re. (3) L,i dottoressa Maria Baum, candidata del Part_ito_ cie1:1o?ratico, è una, ,distinta cultrice degJj studi d1 ,ç;lumica. E' stata eletta a Dusscldorf. (5) Ma1ia -Juchaz è di più. modeste orio·ini. E' stata carne1;_icra cù 0 informiera. La sua candidatura è stata sostenuta da,! Partito socialista, ma.ggioritario. bibliotecaginobianco Rivoluzione. e contro-rivoluz in Germania La Germania allavigiliadellaRivoluzione (!o'll_te <l-ieevamo nello .scorso numero, vnbbliea11do la vret_azwne_ d.el Ka1itslvy, gli <Vl'ticoli di .llarx che ripro– d'lto1amo rLffl~a-rdano l<i ri•voluzionc del 18.}8 e ri-vwono la loru attuahtu di fronte agli odierni avi;eniincnt·i. \ . Lo~ra., settembre 1851. E' teirminato il primo atto del dramma riYolu– zionario sul contùnei!lJt.e euTopeo,. Le « Potenze del passato», anteriori alla burrasca del 1848, sono di nuovo J.e, « Potenze die,l presente», e i più ,ò meno effimeri .dominatori po-polari, reggenti, triumviri, dittatori, c,on la loro coda di deputa.ti, oommissal'i civili, commjssari clel Governo, prefetti,, giudici, gene1ra,li e so,ld-ati, sono getrtat.i su coste stran ie,re ed « inviati sul mare. " • in Inghilt:erra o in Ame– rica, per for_ma~vi ,nuov~ Governi _in parti1:ms i: n.ft: – delittm, conntat1 ourope1, com1tat1 centrali,, oom1- taiti nazionali, e per annunziarYi la, loro venuta in so'1enni proclami ... La sconfitta Non si, •può immaginare sconfitta. più deci.siiva di quella che, soffrirono i pa.rtiti ri1e1luzionari del continente su tutti i punti della linea di ,battaglia. Ma che, significa ciò 'i La lotta della bo.rghesia in– glese per conquistare il suo dominio politico e so– ciale non durò 48 anni? QueJ.la clelila borghesia fran– .cese non a 1 bbraccia 40 anni cl'inaudite, ,lotte? E'• il suo trionfo non era più p·rossimo .appunt,o qu_ando la ristabilita monarchia • si sentiva più che mai salda in se,lla7 E' passato da unolto il tempo di quel pregiudizio che attribuisce Je rivoluzioni aila nialva– giità di alcuni agitatori. Oggi -ognuno 'sa che do– vunque avvengono scosse 1·ivoluzionaric, dev'esservi die.tro un bisogno soci.alc, la- cui soddisfazione è iin– pedi ta da istituzioni invecèhiafe. -n bisogno· può non essere ancora così urgentemente, così general– mente sentito da assicurar-o un successo immediato, ma ogni tentativo di ,reprimerlo violentemente deve farlo emergere di nuovo con pot-orn f.o-rti,fi.cat.o, finchè esso infranga le sue catene. Allorchè quindi noi s,iam.o battuti noil1 dobbiamo fa.r a.ltro che •ricominciare, da capo. E la pausa, probabibnente ~oJt,o, br~ve, ~he_e~ è c.o-ncessa tra 1a chiusura del pnmo ed 11 pnnc1·p10 del ,secondo atto del movimento, ci dà fo,rtunat1amente. tempo ad un indispensabile intervallo di lavoro; ?,Ila disam~na delle cause che prov-ocarono necessanamente tanto l'ultima sollevazione qua:nto a.ltresì la, sua sconfitta,• cause che non devono cercarsi n-ell{l oa.suali aspi~ raz.ioni, errori o. trac!imenti :di alc~ni, èapi, .ma nella generale .situazione della soiceta e nelle cpndizioni di vita d'i ognuna delle nazioni colpita cta.Jl.a scossa. Che gl'imprgvvisi movilll1enti cli feb– bra,io e ma,rzo 1848 non fossero l'opera di alcuni in– dividui, ma spontane~ irresil'>tibili manifestazioni cki bisogni dei popoh, eh~. erano com~resi più 0 meno chia-ramente, "'.11a eh~ ~rano :p1•0,vatimolto sen– sibilmente ~a grall(h classi rn. og1_upaese, è un fatto ~eneralmente noto; ma qu~ndo s~ nce,rc~no .-le cause dd successo della contrpr1voluz10ne . s1 riceve da tutti i lati la <!omo~a risposta, che srn. sta,to il si– ~no,re A. o il cittad;no B., che «tradì)) iil popolo. Questa risposta puo essere ,vcr11; o no secondo le ·ircos,tanze, ma essa 110,npuo spiegare mai in nes– suna circostanza quaLche cos~ e non può neanche mostrare com~. avvenne che 11 « popolo )) si lasciò tradirn i.n tal modo. \ • Le cause L'indagine e l'esposizione delle cause .tanto della 3 c:Ossa_rivoluzi,onaria: quanto, ?ella sua re-pressione ,ono rnoltrc mo11.ti0 importanti da1 punto di vista Jtorico. ,Tutte queste meschine dispute e recrimina-

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