Compagni! - anno I - n. 3 - 16 febbraio 1919

f' ..... __ COMPAGNI! In F_i, :n11·fnsfn do1· Cnmun--·1st·1 i vole ripercussion~ nei gruppi op('raj, ne,i nuclei dell~ i I tilhum " u Il Otrgan,i.zzazioni.che allora si am.davano· formando. Poichè le condizioni, dei t~mpi, favorivano no• tevolment,e queste p1·ime fo.rmazio:t1ì di organiz-za– zi.oni. N,,l . compier e le in.d.a.gini .sui fenom~i ec,ono– mici e -socia.li ~ nel de,dum.e oonseguen~ e p:revi– sioni, si incontr arono sulle medesime dirp'.ttive Carlo ::-ifarx e Federico Engels e, naturaJ.meintE~ di,ven.nero co.11aboralror,i inseparabili. E da a,110,ra,in poi in libri, in articoli, in ipokm.iche, si diedell'o attiva– ment-0, ìnstancabil.'T!lente a diffondere le loro idee, .(1. diffondere le Joro teorie, compiendo così n,el me– de.simo tempo, ·azione pratitca di discussione e dii propag.anda.. • • Ta.nt,o più ché essi non potevano rimanere nel campo toorioo,. Le vari.e forme di socialiamo u'topi– stioo di quci tempi, le idee sostenute da Owe.n., da Fourie1·, da. Saìniti Simon a cui accennavamo nel– l'articolo del numero sc.oir~o,avevano suscitato aJ.t,ri sistemi di socialismo ne~ campo dclla. Jettera,tm-a e d;el!a filosofia, e nel camip,o p.oJi,tico, sistemi di socia– hsmo che potevan,o .a.n;oheav€1I'e, a prima vi.sta, una parvenza di ·semplice discussion.e teorica; DUL chr dive.ntitvano add-i,ritturn un sistema di difesa deJ.La borghesia. quando da1La discussio,ue .astratta. si .arri– vava a,l socialismo gove.rnamenta.le e c..hiesastico. Si ce,pisce perf ettamente ciò eh .e ,accadeva:· que- - ste nuove idee, a part,e l'attuazione ·che avrebbero potut-0 -aver.e nel cam.po d èlla pratioa metteva:no in notevolle .rilievò ,le condi. zi- 0ni t.ristissj;_e degli sfru1't" t~.ti, mostravano l a ne~ss it-à e .ù'ur~n za di pO!rvi nparo; sopra.tutto fa.cevano penetra.re nella. mente e· neH'animo •d,i coJ.oro che soffri~an~ la possibiilit;' cli tm mi.gli-0ramento d_ell.eloro sorti; creav.ano in essi aspira.zioni nuove, un,a. ·coscienza nuov.a, distrug– gendo a poco a poco quello staftio di rassegnata im– potenza, cbe ,n-e .aveva reso facile ~l do:mini·o ·aa](' ,dassi piriviilegiate. E d'.altira. paTte era avvenuto che anche la classe ~ristocr.atica ormai spodesta,ta dc.ila borghesia, sfr n,tita,sse q ufflte' nu ove ide e :in odio a quest'ultima, per cerca.re di .aooa ,ttiva.rs- i le popo– Ja.l.ioni con un sii ;;;tema. d i lieneSo enza so oia.Le che essa voleva verniciare di sociaEsmo, sognand o :fori!(' fa riscossa ·e contentandosi i.Intanto di crea.re dei fa– stidi _a questa olass.e prepotente, inv ad ente ch e a.veva compiuta la r_ivoluzi-on,e,che aveva. da.to •impulso ad una, nuova vita, abbattendo ~ ve, cchi pirivilegi e creandone dei nuovi ed era perfettamente .Logioo che lo Sfato e la Ghi.esa cercassero in tutti i modi di ccmsol .iààre i l loro do.minio, opponendo sistiemi a s::;;f.emi,i qua.ii però non ·avevan,o per fine l'in;te,re sse delle olas si sfru ttate, nia clirnùo .a queste 1'ii1lusi ,o.ne di vofonl€ ~riamentc sottratte a.Ha mi.s,e,ria, si p ro– ponevano d1 tenerle soggiogate il più lungamente possibile." Tutto ciò p<n'elV.a fuo ,rvia.re le masse ope,rai,e da.Ha via che d.o.-eva.110 segui re, da ll a via che Marx ed Engel!'/ v edeva.rJ.O :Chiar.aan ,e.nt ,etracciat,a .n.ell'.awve– nire. Si- diede.ro perciò a oo nfotare tutte queste forme di così det to socialismo, pe,r.chè non illudes- . sero nessuno, ,pex,chè non .avessero .l'effetto che se ne ripromettevano col9ro che le bandiv,ano. E .:r.imaruenella Storia i.Jl ricordo di due giornali, in cui J.a loro propag?'nda sì svolse più attivament,e,, la Gazzet,ta tedesca di Bruxelles eme nel 1847, si. pub– blicava. due volte alJa settimana, e il Vaporetto ·v estfalico, in cui Marx ed Enge.ls comp.fr.ono addi– rittura delle oo.mpagne contro questi sistemi di so– riaJismo, che non era.n.o poi i,l socialismo; e le id~e da loro bandite in questi giox:nali ebbe,ro una note- • Il oomp.agnato o ~rtigio.nato, succedeva al pc· riodo dei cosidetti servi della g.leba. · Modificatesi le circostanze. d,ell.a vita, io sfrut– tal!IL€i!ltd in gmnde :stile, m~tre continuava anoo,ra. neLl.e campagne, si .e ra. en -OÌl-memen!tie attivato:nelle città,, assumendo un.a ni.to ~a, forrrw.. I garzonl, gli apprendisti di un'a:rte , di un me.stie.re qualsia.si vi– yev~o CO!D. l'artefice in mani era così s oggetta, è osì mtim ament,e dipendente, che la loro esistenza di,ven– ta.va una vera. tor tura. A parte lo sfruttamen't-0 cui e.r~o sottoposti, dovev.an ,o,subi re ogni sorta di umi– ha-zi~me. Erano i servi, e ra.no ,comp1etame,ute sotto– posti aJla volontà ,ed; a i capric ci non, s.o Jo delU'aTt,e-– fìce, ma delle, peroou.e della sua famig.li, a.. Oost.retti a. compie,re in casa ogui so.r-i:,àd i servi.z ,i anche de'– gradanti eh~ nulla avevano che vedere c,ol me,strere che ,essi dwev.a;no imparare; non p-otev.ano in a1cw1 ~od~, s!Ot-!ra,rsi ,a qu,el~1. ~orm_a di ~chiavitù; p.oic!Ìè 11 pm piccdlo attp d1 J"lhelJ10no h .avrebbe esolusi per sempre dall'a.r¼ esercitata d·al Joro p adrone, dall'arte o dal rnl.l.stiere da cv.i .aspettava.no il loi·o sostmtam.ent-0 p,e,r tuttu. la vita. G.i,acchè c'e.ira una. speeie dii lega fra i padroni i qu.a,Ii si additavano l'uno aU'alltro i, garzon i ri~ be1li. Questi acvrebbero dovuto emigrare da un p.aie.se all'alt:r-o, il che non so.ltanto non ·era comoc1 o,· ma no:ri cambiiava in nulla la loro ,situazione, poichè do– v.evano and~-ro a trova;J',e un. nuo,vo ,pa.d;:one clv~ n,on h .av.reb,betrattati, meglio dell-'antico, qua,ndo ancb,1 q=to non fosse stat:o mesoo sull'avviso. E tutto c,iò dove ,v.a.no S-Oppo.rtar.e ne11ia spettanza di; dive-~ta,re a.nch '~si, come si dice~a 1 n:a;estri, un giorn,o, per p.ote,re avere un poco d, indipendenza. ,e un poco di libertà. • E talee cosa. era meno facile di quello .che si p.o– ~sse ~r,e~e, _poichè . venn~ s:pecialrnente un'epoc.a, m. cm, 1 capi op~rai, chiam1.amoli oosì, pe!I' rDa– sc~are q nesta specie di p.atente, affacciavano delle prete.s,e, che non. era v,e.r.a,rnente •neJ:le fo;rz:!, di, tutlt-i di soddisfare.• • • Si ricordano, infatti, dei. cas i in c ui, colui che finalmentr' vo,leva raggiungere la m.èt -aagognata do· v?tte pag,a,1~edelle fortissime s omme, , oppure potè gi';ll•gere allo scopo soH.anto imparentandosi c-ol suo p.nncipale. . Ne derivò che la più gran pa:rte di questi uo– mini sotltoposti a quesL1, forma di schiavitù si CO· stituiva iri' società segret<:, nelJe quaii si 'oorcava nell'unione e nel numero la forza. di op.poi;si allo sfruttame nto, i l mezzo di in.frangere le catene con cui ogni, e.a.po artefice avvinoeva tutta la gioventù. che r.a.p. p,res.en tava· l'avvenire de.il.a pròdu.zione e de.Ha vita. E di queste socielt.à irogrete • ne pu1!ulavano ~c:i pa:eei ri'ei quali già più J.argv.ment€) si andàva s·vi– ,lupp.a.ndo, l'industria-. qua.n.tunque ancora HmitataJ al lauor-a.torio retto dal padrone, e ·<fnindi, in Inghil– terra, in Germani.a,, in F.:ranoia. si -ebbero nume.rose associazioni di _ sarti, cli c.ap.pellai, di fa1e gnrun i, cl.i te.ssito~ dove le nuove idee, le nuove; aspi ,ra.zi -oni 9j, agita:va;no e fo:rm.entavano e pre,pa.r.àvano i tempi n uovi. F.ra queste leghe ve ne era una chiramalt-a La. l,~ga d ei G iusti, formata tutta. di a-rtigiani e in p ireva.• lemza di sairti. Er.a, pe,r numero dì iscll 'it.ti , abba.• stanza p.o~nt.e, tanto che ~veva. una societ à c entr,aJe bibliotecaginobianco ·

RkJQdWJsaXNoZXIy