Classe - n. 7 - luglio 1973

zazione della lotta operaia dentro la fabbrica, tentò la carta dell tegrazione, questa volta non nei confronti delle maestranzema confronti del sindacato, sulla scia della politica attuata dalle azi di Stato. Esistevano infatti per l'azienda torinese impellenti m produttivi che la consigliavano ad una rapida soluzione della tenza e che la indussero in effetti a concludere, subito dopo la pa feriale, con tutte le organizzazioni sindacali, un accordo separa che rompeva con lo schieramento confindustriale. L'accordo che venne fumato il 3 ottobre 1962, isolava o tivamente gli operai FIAT dal resto della categoria, diminuiva forza dello schieramento nazionale sindacale e apriva la strada, che per le aziende private, a delle soluzioni caso per caso. Non si può poi neanche dire che questo « accordo di acconto stabilisce delle soluzioni avanzate che avrebbero poi costituito un punto di riferimento per tutto il resto della categoria dei metalmeccanici: in realtà in esse venivano assolutamente abbandonate le rivendicaz:oni che più erano importanti per i lavoratori FIAT, quali quelle che riguardavano l'orario di lavoro e le qualifiche, e venivano soprattutto stabiliti dei miglioramenti salariali che non mutavano il rapporto di potere all'interno dell'azienda e coincidevano con il tipo di politica che la FIAT aveva sempre seguito. Il fatto importante che indusse la FIOM a fumare l'accordo era che in esso la FIAT dichiarava di accettare i principi informatori di una revisione del sistema contrattuale generale dell'industria metalmeccanica, che avrebbe dovuto tradursi in un'articolazione della contrattazione collettiva fra le organizzazioni sindacali, quali soggetti della stessa contrattazione ai livelli nazionali, settoriali, aziendali. Veniva cioè riconosciuto il principio che il sindacato aveva il diritto di contrattare e finiva cosi la pratica delle concessioni padronali unilaterali di marca paternalistica". Relativamente a que- • sto ultimo problema assumeva infatti grande importanza per la FIOM il risultato che si era ottenuto di poter contrattare il famigerato « premio di collaborazione », o premio antisciopero, che avrebbe dovuto essere trasformato in un « premio semestrale » da corrispondere a tu tti i dipendenti. Ma anche per quello che riguarda il riconoscimento dell'importante principio della possibilità per il sindacato di procedere a una contrattazione articolata, l'accordo di acconto si rivelava ben poca cosa in quanto la FIAT lasciava che la definizione dell'ambito in cui questa avrebbe dovuto ivolgersi fosse stabilito in sede nazionale nella trattativa con la Confindustria. 376 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==