le materie aventi validità comune a tutti 1 settori; b) settoriali: attraverso il quale devono essere determinati l'orario di lavoro, le qualifiche, i livelli retributivi; e) aziendale: al quale è demandata la definizione dei cottimi e dei sistemi di classificazione dei lavoratori sostitutivi di quelli previsti dal contratto nazionale. Ma il punto che ci pare veramente importante da sottolineare, è che gli eventuali accordi settoriali e aziendali avrebbero dovuto avere non un carattere integrativo rispetto a un trattamento minimo nazionale, ma soltanto un carattere applicativo delle materie stabilite nel contratto nazionale. Alcune clausòle del citato accordo proposto dalla lntersind sono · poi estremamente rivelatrici del disegno politico che era alla base della proposta stessa e che mirava a condizionare o limitare fortemente l'a zione libera e autonoma dei sindacati, per ricondurla alle esigenze di una « programmazione » imprendit oriale; si veda ad esempio quella contenuta nella premessa in cui si legge: Una migliore aderenza della norma contrattuale alle particolari caratteri- . sùche settoriali ed aziendali dovrà condurre alla soddisfazione dell'esigenza insopprimibile per le aziende di poter promuovere, sulla base di elementi certi e predeterminati, per un adeguato lasso di tempo, la propria attività produttiva; e ancora: le organizzazioni dei lavoratori si impegnano a non promuovere azioni o rivendicazioni intese a modificare, integrare, innovare quanto ha formato oggetto di accordo ai vari livelli 38 • Mentre per la FIM-CISL e la UILM la fuma di un accordo di questo tipo voleva dire raggiungere pienamente quanto si voleva raggiungere, diverso era il discorso per la FIOM, che aveva sempre sostenuto di non voler essere subordinata nelle sue azioni rivendicative alle esigenze capitalistiche di sviluppo. Tuttavia dopo un esame del testo dell'accordo da parte del proprio Comitato Centrale, la FIOM decise di firmare valutando soprattutto come un elemento estremamente importante la rottura del fronte padronale e quindi l'isolamento della Confindustria 39 • Su quest'ultimo problema ci pare di non dover mutare sostanzialmente il giudizio che abbiamo dato quando abbiamo esaminato il comportamento dell'lntersind durante la vertenza degli elettromeccanici, ché anzi questo viene ulteriormente rafforzato proprio dalle vicende del contratto dei metalmeccanici. Ciò che ci pare invece estremamente importante sottolineare è che la firma di questo accordo voleva dire « ingabbiare » per tutta la sua durata l'azione sindacale, a cui venivano fissati in partenza tutta una serie di limiti. 373 Biblioteca Gino Bianco
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