Classe - n. 7 - luglio 1973

da un'organizzazione aziendale orientata in un dato senso politico, di classe. Un altro fattore che contribuiva a provocare la nascita di fenomeni di rivolta e di insoddisfazione era il continuo peggioramento delle condizioni di lavoro. La FIAT, che voleva attuare un piano di sviluppo della produzione che avrebbe dovuto portare rapidamente la costruzione automobilistica dal ritmo di 1.000-1.500 unità al giorno a quello di 3.000-4.000 unità al giorno, tentava di imporre in quegli anni un generale e continuo incremento dei ritmi di lavoro, al di là degli stessi limiti consentiti dal livello di progresso tecnico. Ciò avveniva attraverso la riduzione sistematica dei tempi di lavorazione con un'azione persecutoria dei cronometristi; la riduzione sistematica degli organici nelle squadre e nei reparti, particolarmente con la eliminazione o la diminuzione degli operai che nelle squadre e nei reparti svolgevano una funzione ausiliaria, come operatori, operai di riserva per le linee a catena, manovali, ecc.; l'accelerazione non giustificata da ragioni tecniche del movimento delle linee e delle catene; l'eliminazione delle pause nella giornata lavorativa atuave rso l'abbinamento macchine; l'aumento delle operazioni di lavoro reso possibile dal progresso tecnico ma che si trasferiva in aumento puro e semplice dello sforzo degli operai 28• Ma a questo peggioramento delle condizioni di lavoro la FIAT non poteva più, con lo stesso successo degli anni '55-'59, contrapporre qualche concessione salariale sia per la diminuzione dei suoi margini di disponibilità, sia per il tipo di coscienza politica che cominciava a maturare tra i giovani operai FIAT. Estremamente indicativa di questa diminuita disponibilità di manovra della FIAT sulla condizione operaia in fabbrica fu la reazione che si determinò di fronte alla richiesta fatta dall 'azienda nella primavera del '61 di portare l'o rario di lavoro nei mesi di alta stagionalità a 52 ore settimanali, offrendo come contropartita miglioramenti sul premio di produzione e sul premio generale di stabilimento: le 52 ore « polarizzano e canalizzano tutto il forte malcontento » degli operai o creano improvvisamente le condizioni per lo sciopero 29 • Di ciò si accorgono sia la Direzione, che è costretta a rinviare l'applicazione del nuovo orario, sia i sindacati padronali, che tentano di fare marcia indietro e decidono propagandisticamente di rimandare la discussione sulle 52 ore a dopo le elezioni di CI. Abbiamo detto che questo episodio è estremamente indicativo, e ciò vale non solo per la sconfitta della politica FIAT, ma anche 366 Biblioteca Gino Bianco

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