blemi della condizione interna, o ricercano insieme forme di organizzazione autonoma e di opposizione alla Direzione FIAT; sono però queste ancora esperienze isolate, che non riescono a cementare dei gruppi organizzati anche proprio per il rifiuto che da questi giovani veniva dell'organizzazione, intesa come organizzazione tradizionale, del sindacato. Avevano davanti agli occhi lo spettacolo quotidiano del vecchio operaio FIAT, che votava magari anche per la FIOM, ma che non aveva più assolutamente alcun moto di rivolta contro la realtà aziendale ed era completamente integrato nel sistema FIAT. Dalla contestazione di questa realtà deriva naturalmente un rifiuto del sindacato ed una totale sfiducia nella possibilità di realizzazione della linea rivendicativa della stessa FIOM attraverso gli strumenti esistenti . Perché in effetti il problema non era tanto quello della linea rivendicativa, ché in sostanza le rivendicazioni portate avanti dalla FIOM venivano riconosciute giuste e rispondenti ai problemi più sentiti dagli operai; il problema vero era per la FIOM, che voleva ottenere l'adesione dei giovani (il che non voleva dire necessariamente l'adesione al sindacato) e coagulare e generalizzare la rivolta individuale, quello di rinnovare profondamente e radicalmente la struttura e il contenuto dell'organizzazione. Il fatto che non bastasse il rinnovamento della linea rivendicativa della FIOM, non soltanto nel periodo di stasi ma anche nel momento in cui si presentavano i primi sintomi di una possibilità di lotta, ci sembra avere un significato preciso: alla situazione aziendale creata dalla FIAT attraverso una politica di integrazione, le nuove forze operaie non sentivano tanto la necessità di dare una risposta puramente sindacale, ma ponevano un problema di risposta politica. Alquati, infatti, tirando le fila dei colloquii avuti, sostiene che « i problemi quotidiani che oggi l'operaio FIAT sente di più - e li sente molto, se ne renda conto o meno - mettono in gioco la gestione della fabbrica, pongono il problema della gestione operaia, anche se queste giovani maestranze non hanno mai sentite pronunciare queste parole » 17 • Il fatto di criticare la logica che sta dietro al modo in cui sono coordinate le lavorazioni, suddivise le operazioni, di rifiutare la logica stessa di un sistema produttivo che può tirare avanti solo realizzando quel tipo di rapporti sociali che contraddistinguono la FIAT, vuol dire in sostanza, anche senza averne una coscienza precisa, rifiutare tutto il complesso dei rapporti tecno-sociali che deriva Biblioteca Gino Bianco 365
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