t per questa ragione che la FIOM ha avanzato alcune proposte concrete che sono da noi condivise e che indichiamo alla discussione dei lavoratori. Queste proposte sono: - la CI sia affiancata nella sua attività da un Consiglio di delegati di officina eletti in ragione di 1 ogni cento lavoratori circa; - il Consiglio dei delegati di officine sia eletto sulla base di votazioni officina per officina, ufficio per ufficio, con elezioni su scheda bianca, sulla quale il lavoratore indichi direttamente il nome del compagno di lavoro che intend e assuma l'incarico di delegato; - il Consiglio dei delegati di officina elabora il programma rivendicativo della CI e deve essere consultato su tutte le decisioni più importanti che la CI deve prendere, come la firma di accordi sindacali; - il Consiglio dei delegati deve assicurare il continuo ed organico contatto tra la CI e i lavoratori di tutta l'officina; - il Consiglio dei delegati di officina sceglie i candidati per la CI formando una lista unica che non abbia caratteri di corrente. Queste proposte indicano una prospettiva molto importante per dare all'attività sindacale nella fabbrica un carattere unitario e democratico, e quindi assicurare la più grande forza sindacale ai rappresentanti dei lavoratori 2Xl. Era questa, a quell 'epoca, una proposta sicuramente destinata all'insuccesso: la formazione di una struttura organizzativa quale viene proposta in questa relazione non poteva avvenire (e lo dimostrano gli avvenimenti recenti della fine del '69) che in un momento in cui fosse molto alto il grado di politicizzazione della classe, e soprattutto durante un periodo di lotte operaie e non di pace sindacale. Comunque da queste indicazioni ci pare di poter rilevare anzitutto come la paurosa crisi attraversata dal movimento operaio torinese non abbia portato ad un ripiegamento su se stessa dell'organizzazione di classe, ma piu tto sto ad una ricerca approfondita e continua di nuove impost azioni politico-sindacali su cui potesse nuovamente fondarsi un reale rapporto con la classe operaia alla FIAT. In ogni caso, come abbiamo già detto , un cambiamento della situazione interna della Fiat pot eva avvenire soltanto sulla spinta di una mutata situazione esterna, cioè in seguito a una ripresa generale del movimento operaio sia a livello torinese, sia a livello nazionale. Cosl nel '59, durante la lotta contrattuale dei metalmeccanici , che registra una buona partecipazione operaia dappertutto , ma non ancora alla FIAT , la FIOM tentò un collegamento tra la categoria nel suo complesso e la FIAT , proponendo un contratto jntegrativo aziendale 21 • · Si cerca cosl di far comprendere all'operaio FIAT - il quale 361 Biblioteca Gino Bianco
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