Sono questi, dunque, i cardini della nuova piattaforma rivendicativa per la FIAT, su cui si continua ad insistere per tutti gli anni della crisi: cardini che - ci pare necessario sottolinearlo - venivano individuati negli anni '56-'57, cioè con notevole anticipo rispetto alle indicazioni che avrebbe poi dato nel '60 la CGIL. Manca però ancora un elemento al quadro della elaborazione sindacale-politica compiuta in quegli anni a Torino: un elemento che è importante mettere in rilievo non tanto perché si fosse insistito molto su di esso, ma perché è di una attualità sconcertante : è l'indicazione non soltanto organizzativa, ma anche profondamente politica, della necessità di formare dei Delegati di reparto e dei Consigli di delegati per superare i difetti della CI, sia come istituzione, sia come organismo effettivamente operante alla FIAT. Citiamo, in proposito, un'interessante relazione radio del membro di CI della FIOM, Picco, svolta il 31 gennaio 1957: Da troppo tempo lo schieramento dei lavoratori si presenta diviso di fronte ai padroni, indebolendo fortemente la sua forza di realizzazione; questa divisione è particolarmente grave nelle CI; è nostra opinione che oggi le CI siano indeboli te dal fatto che in esse si trasferisce la concorrenza e la polemica tra le varie correnti sindacali, mentre le CI debbono essere un organismo unitario rappresentativo di tutti i lavoratori indipendentemente dalla loro appartenenza o meno alle varie correnti sindacali. Ciò deriva in larga parte dal fatto che, fin dalle loro elezioni con il sistema delle liste di corrente sindacale, i lavoratori sono invitati a scegliere i loro rappresentanti nelle CI non sulla base di una libera scelta di un compagno di lavoro che essi ritengono più idoneo a tale attività, ma sulla base piuttosto dell'appartenenza dei candidati a questa o a quella corrente sindacale, con tutti i fenomeni di con• correnza sindacale che si manifestano in questi casi. D'altra parte il manife. starsi di questa concorrenza o della polemica delle varie correnti sindacali della CI favorisce il padrone, che nei casi più gravi ben noti ai lavoratori della FIAT giunge fino a trattare separatamente in modo sistematico soltanto con una parte della CI, facendo perdere a questa il suo carattere di rappresentanza unitaria dei lavoratori. Per superare rapidamente, come è necessario, questa situazione, bisogna: - che la CI non sia una somma di sindacati ma un organismo unitario che rappresenta tutti i lavoratori; - che i lavoratori panecipino alla elaborazione del programma rivcn• dicativo della CI e controllino in ogni momento l'attività della CI per la realizzazione del programma; - che i lavoratori siano gidr' no per giorno consultati sui problemi che la CI deve affrontare e sulle forme di azione sindacale che devono essere adottate. Porsi su questa via significa da un lato impedire che si approfondisca un certo distacco che giA oggi si manifesta tra i lavoratori e la CI, e dall'altro favorire il processo di unificazione sindacale che tutti auspicano per un più rapido progresso del modo del lavoro. 360 Biblioteca Gino Bianco
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