Classe - n. 7 - luglio 1973

l'obbligo di aiutare in qualsiasi modo tutti i movimenti operai tendenti alla propria emancipozione e ad inizi di organizzazione; deliberano: nell'attuale caso dei meccanici, che in modo esemplare,e con lodevole e mai notato spirito di solidarietà in Italia fra operai, si ribellarono alle angherie dei proletari, alla oppressione della fame alla quale erano quasi condannati - di venire in loro aiuto votando una somma di L. 2000; ritengono intempestiva la proposta di uno sciopero generale di tutte le arti e mestieri di Milano, perché nell'attuale stato dell'organizzazione operaia locale porterebbe un grave danno alla causa generale dei lavoratori; protestano contro il contegno della stampa milanese, salvo qualche rara eccezione, perché, nonché tenersi neutrale e dare le relazioni imparziali dei fatti, in parte mise in canronatura il movimento, ìnvel contro gli operai cd i loro mandatari; e mantenne insomma una condotta assolutamente contraria al mandato nobile della libera stampa; e contro le provocazioni delle autorità, che furono la causa di dolorosi avvenimenti, non divenuti gravi per il più che lodevole contegno, e la pa~ zienza straordinaria degli operai; fanno voti infine che gli operai meccanici, - preso esempio dall'attuale movimento, e res1S1 persuasi che per far valere le proprie ragioni occorre la solidarietà non solo, ma anche la potenza dei mezzi - si organizzeranno in Società di resistenza per le future rivendicazioni dei propri diritti. (FONTE: • L'Italia del Popolo», 3-4 settembre 1891) Biblioteca Gino Bianco

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