Classe - n. 7 - luglio 1973

la scarsa partecipazione alla votazione che veniva a far perdere all'assemblea una effettiva rappresentatività.,_ 10 settembre. - La ripresa del lavoro fu quasi totale in tutti gli stabilimenti meccanici milanesi. Ali'« Elvetica,. si continuò nell'agitazione, ma all'indomani la percentuale degli scioperanti era calata ad un terzo del totale ed il 12 era scesa a 20 operai. La lotta dei lavoratori era ormai cessata, la resistenza vinta. 6. Conclusioni. La partecipazione operaia allo sciopero era stata, come si rileva dai dati della questura riportati in appendice, molto compatta a partire dal 1 ° settembre, soprattutto negli stabilimenti maggiori, mentre nei piccoli opifici si nota una minore adesione e una più debole capacità di resistenza. Tenendo conto di questo, il lavoro delle forze che Òrganizzarono e condussero lo sciopero, non può essere ridotto alla « sobillazione dei più noti anarchici di questa città , che si costitui[rono] subito in Commissione permanente per imporre la loro volontà agli scioperanti », come fa il questore di Milano in una relazione del 30 settembre al prefetto 31 • Fra i membri della Commissione, la componente anarchica era rappresentata da Italo Bianchi, mentre erano presenti esponenti di associazioni operaie milanesi come Cappellini e Bianchi Esanto, socialisti come Turati e Gnocchi Viani e giornalisti repubblicani come Dario Papa. Inoltre , se non si può trascurare l'azione di questo organismo, mi sembra si debba maggiormente sottolineare l'opera ef!icace delle sottocommissioni operaie che garantirono la mobilitazione dello sciopero mediante la loro opera di persuasione presso i compagni e sulle quali si abbatté la repressione violenta delle autorità 82 • Infatti , se uniamo alle obiettive condizioni di grave disagio dei lavoratori - ai quali si voleva, come sempre, far pagare la crisi industriale con licenziamenti e ribassi di salario -, la capacità operaia di condurre l'agitazione su obiettivi molto avanzati, se non di resistere a lungo, troviamo in ciò le vere ragioni del successo, in numero di adesioni, dello sciopero, pur nella sconfitta finale. La presenza delle organizzazioni operaie appare ufficialmente con il lancio di una sottoscrizione che ha come promotori il Fascio dei Lavoratori, il Comitato Centrale del Partito operaio italiano, il Consolato operaio e varie società di mestiere, tra le quali quella dei Biblio1t 6 ca Gino Bianco

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