mattina seguente, alla Federazione meccanica e, divisi in vari gruppi, recarsi presso ogni officina per avere dai compagni l'adesione allo sciopero. Alle ore 14 il comizio venne dichiarato sciolto, senza che si verificasse alcun incidente". 31 agosto. - Le sottocommissioni incaricate di diffondere in tutti gli opifici della città le deliberazioni del comizio del giorno precedente, fecero fronte validamente al loro compito . Gli scioperanti convennero nella sede della Federazione delle arti meccaniche, ove alle ore 9 si tenne un'Assemblea nella quale gli appartenenti alle singole officine votarono distinti ordini del giorno riguardanti le richieste da formulare ai padroni . Durante tutta la giornata prosegui la diffusione della parola d'ordine dello sciopero. Seguiti da guardie e carabinieri, i lavoratori si recarono alla ditta Besana ove si unirono ai compagni già in agitazione e raggiunsero alle 11,45 la ditta « Miani e Silvestri » che occupava circa 700 operai. L'intervento, fallito all'entrata del mattino, ebbe successo. Qui si ebbe il primo scontro con i carabinieri, guardie e soldati del 65° e 22° Reggimento Fanteria che portò all'arresto di due operai: il falegname Cesare Muggiani di 20 anni e il fabbro Giovanni Banetti di 5 3 anni. Inefficace per l 'intervento intimidatorio della forza pubblica e dei padroni fu l' azione presso le Officine Bosisio e Prinetti e Stucchi. Alla sera, in una riunione presso il Consolato operaio, si tirarono le somme della prima giornata: circa 2.000 scioperanti in una ventina di stabilimenti. Fu concordato e approvato punto per punto un ordine del giorno comprensivo delle richieste provenienti dai vari stabilimenti ad esclusione di quella relativa alla istituzione del Collegio dei probiviri che venne demandato alla costituenda Camera del Lavoro 49 • Il rifiuto di intraprendere per il momento tent ativi di mediazione e la conferma dello sciopero per l 'indomani con la ferma intenzione di fare aderire alla agitazione anche gli operai ancora al lavoro, sia delle grandi che delle piccole officine, ottenne il consenso dell'Assemblea, mentre non sembrò opportuno un appello per lo sciopero generale di tutti i lavoratori della città"'. Infatti il tipografo Bertini fece rilevare che mancando i meccanici, nonostante la loro forza numerica, di un fondo di resistenza, gli altri operai, lavorando, avrebbero potuto concretamente aiutarli 51 • 1° settembre. - Questa giornata fu caratterizzata da diversi incidenti fra gli scioperanti, le forze di polizia e le truppe le quali, 290 Biblioteca Gino Bianco
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