bligo imposto dalla direzione agli operai « di rifondere il danno arrecato nella lavorazione della materia prima [ ...] fu provocato dal fatto di non esservi in Italia degli operai muniti di una istruzione tecnica atta a eseguire regolarmente i lavori, cosicché era necessario trovare un sistema per attivare in essi la maggiore possibile diligenza toccandoli nell'interesse» .... Il colloquio era finito con un minaccioso ricatto in quanto - diceva il Breda - gli accordi per la costruzione di 43 locomotive non erano ancora conclusi e potevano non esserlo se la convenienza per l'industria veniva a mancare. Nell'assemblea la reazione operaia fu molto vivace e preoccupata di costiruire delle efficaci difese per la lotta che si preannunciava assai dura. Le proposte che l'anarchico Italo Bianchi, anche a nome dell'operaio Garatini, sottopose ai convenuti, riassumevano i provvedimenti in quel momento più urgenti: 1) Aumentare i membri della Commissione; 2) Convocare con manifesto gli operai meccanici di Milano, per discutere sulla abolizione del lavoro a cottimo; 3) Diffondere le schede di sottoscrizione per raccogliere i fondi; 4) Riattivare, se del caso, le pratiche per l'appianamento delle vertenze; ~) Tenere delle conferenze nei diversi quartieri per spiegare alla cittadinanza i motivi del movimento meccanico 47 • Al primo punto si provvide immediatamente nominando quali membri aggiunti Filippo Turati, Dario Papa , Italo Bianchi e Silvio Garatini. 28 agosto. - Sempre presso la Federazione delle arti meccaniche, ove risiedeva in permanenza un membro della Commissione, fu tenuta la successiva assemblea. Iniziatasi con l'allontanamento dei cronisti dei giornali moderati i quali avevano effettuato resoconti contrari alla verità e con la letrura di un telegramma di solidarietà della Lega dei lavoratori romani, prosegui con la relazione di Gnocchi Viani sul colloquio avuto con il sindaco Belinzaghi, durante il quale si era manifestata la completa estraneità dell'autorità comunale ai problemi dei lavoratori; estraneità mista ad una benevolenza paternalistica, cui si era aggiunta la promessa di un tentativo di médiazione. Gli interventi che seguirono furono in generale prudenti ma fermi: sul cottimo non si voleva cedere poiché in esso si ravvisava la ragione principale della sciopero. La proposta lanciata dal tipografo Dell'Avalle di convocare tutti i meccanici della città ali' Arena per un comizio che avrebbe dovuto decidere l'estensione dello sciopero a rutta la categoria, venne considerata la più 281 Biblioteca Gino Bianco
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