Classe - n. 7 - luglio 1973

guadagnerebbero a giornata. Tuttavia se si rifiutano sono minacciati di licenziamento. Due anni fa - diceva un operaio - con il cottimo guadagnavo 4,50 al giorno, ora non arrivo alle 3,40. Di più l'operaio ha tre macchine da fare agire, le quali facilitando il lavoro gli rendono più misero il guadagno e, nel tempo stesso, richiedendo ognuna la propria sorveglianza gli danno maggior facilità di sbagliare. E gli sbagli van sempre contati sulla paga 39• Al termine dell'assemblea fu eletta una Commissione di persone esterne allo stabilimento scelte fra i rappresentanti delle principali società operaie o note per la loro esperienza in materia: l'operaio Cappellini Ernesto del Fascio dei lavoratori; Bianchi Esanto, sarto, del Consolato operaio; Moruzzi Paolo della Federazione meccanica; Cattaneo Silvio della Società muratori; Dell'Avalle Carlo della' Società Genio e Lavoro; Gnocchi Viani Osvaldo, Consigliere comunale; l'avv. Tanzi Carlo; Brunetti E. V. , cronista dell'« Italia del popolo ». 26 agosto. - Le richieste da avanzare al padrone vennero definite e ampliate dagli scioperanti riuniti, la mattina seguente, nella stessa sede. Oltre alla abolizione del cottimo ed all'aumento della mercede vennero incluse la soppressione della fedina criminale voluta dalla ditta all'atto dell'assunzione, l'abolizione dell'uso di fare pagare agli operai il materiale rovinato durante la lavorazione ed altre richieste secondarie 40 • La Commissione, forte dell'esplicito mandato dell'assemblea, si presentò alle 12 presso la direzione dell'« Elvetica» chiedendo di poter portare a conoscenza dell'ing. Breda le richieste dei lavoratori. Non fu possibile intrattenersi con lui, assente da Milano, né incontrare l'ing. Gavazzi, amministratore dell'azienda, al quale il Gnocchi Viani, delegato dai colleghi, desiderava chiedere chiarimenti e informazioni sulla possibilità di un futuro colloquio. Un cosl intransigente rifiuto provocò la condanna unanime dei lavoratori, i quali approvarono un ordine del giorno in cui si confermava piena fiducia nella Commissione e si proclamava lo sciopero non volendo la direzione dello stabilimento « accettare alcuna idea di cqnciliazione » "- A sua volta la Commissione protestò per la maniera di risolvere le urgenti e delicate questioni tra capitale e lavoro denunciando alla cittadinanza chi in tal modo si faceva « provocatore di pubblici disordini » 42 • Per riconfermare le intenzioni degli scioperanti di comporre pacificamente la vertenza, i rappresentanti degli operai si recarono nuovamente nel pomeriggio alla sede dell' « Elvetica » dove, ora, 285 Biblioteca Gino Bianco

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