essere pagati gli operai messi in cassa integrazione. Assemblea improvvisata da un membro staccato dell'Esecutivo, si spiega perché sono stati messi in cassa integrazione circa 6.000 operai, si decide di fare un corteo sotto la palazzina della Direzione. Slogans: « Ci sfruttono, ci ammazzano, ci sbattono in galera e questa la chiamano libertà », « No ai licenziamenti, no alle sospensioni - facciamo pagare la crisi di padroni ». Ormai la trattativa è entrata nella fase decisiva. All'inizio della seconda settimana di marzo, il 12, viene diffuso un volantino ddl'FLM nazionale per denunciare la campagna di stampa della TV che tendeva ad accreditare l'opinione che il contratto era ormai cosa fatt a, con l'obiettivo di smobilitare i lavoratori ed indebolire la lotta nella fase finale. Il giorno dopo un altro volantino della FLM provinciale rende noto che sulla base delle posizioni espresse fino ad allora dalle controparti, non emergevano elementi che facessero ritenere prossima la conclusione del contratto. Le divergenze di fondo non avevano origine dalle invocate difficoltà economiche ma in precisi orientamenti politici. « ~ evidente - continuava il volantino - che il padronato dopo aver trovato nell'azione governativa con l'aumento dei prezzi, la svalutazione di fatto della lira e la proposta di fiscalizzazione, un sostegno aperto ed indiscriminato, punta ora, con l'intransigenza espressa ancora ieri dall'Intersind al tavolo delle trattative, a rilanciare una velleitaria politica di rivincita antioperaia cercando di colpire attraverso i metalmeccanici la unità e il potere contrattuale dell'intero movimento sindacale ». Alla luce di queste valutazioni l'Esecutivo decideva di proclamare 30 ore di sciopero da effettuarsi sino al 31 marzo in forme maggiormente articolate in tutte le aziende della categoria; decideva inoltre di promuovere: a) assemblee aperte nelle 50 maggiori aziende metalmeccaniche di Milano e provincia, con interventi delle forze politiche, sociali, sindacali e dei consigli di fabbrica delle altre categorie; b) incontri a tutti i livelli con i partiti politici e con le istituzioni rappresentative per avere pronunciamenti sul carattere assunto dalla vertenza; e) blocco in piazza Castello, il 19 marzo, della Milano-San Remo, poi saltato per l'accavallarsi di avvenimenti; d) pl'esidio permanente di piazza Duomo a partire dal 29 marzo e da realizzare con l'afllusso alternato dei lavoratori metalmec272 Biblioteca Gino Bianco
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