Classe - n. 7 - luglio 1973

traverso cui si esprimono i lavoratori; i crumm poi non si conquistano con la violenza ma con la persuasione, « qualche lavoratore in più che sciopera per paura non ci interessa, noi siamo per liberare il lavoratore dalle coercizioni dei padroni, dei dirigenti , ma non sostituendo alla paura del padrone la paura nei confronti di chi lotta », ecc. Stanchezza nelle tratt;tive da parte dell'Intersind e apertura della mediazione del tninistro Coppo. La risposta in fabbrica è data da grossi cortei interni con striscioni e bandiere rosse con scritte in giallo FLM, alta presenza degli impiegati e tecnici, si va per gli uffici e « Filiale », si fanno i picchetti alle porte. Parentesi. In questo periodo per due settimane circa vengono strappati, si pensa dai fascisti, i cartelli con gli orari degli scioperi appesi ai cancelli e fuori della fabbrica. Pure distribuito un altro volantino a cura dell 'Esecutivo nel quale sono ricapitolate le conquiste sindacali degli ultitni tre anni, per vincere un certo pessimismo tra i lavoratori sui benefici normativi e salariali ottenuti dall'ottobre '69 al febbraio '72 . Le conquiste più significative erano riassunte in quattro punti: organizzazione del lavoro (categorie, cottimi ecc.); orario di lavoro e parte normativa (malattia, infortunio ecc.); retribuzione; diritti sindacali (assemblee, consigli, delegati). Viene proclamato il 22 febbraio uno sciopero nazionale a carattere straordinario di quattro ore dei lavoratori delle aziende a partecipazione statale, con manifestazione al Palalido contro l'attacco ai diritti sindacali, contro l'azione repressiva e le rappresaglie del padronato pubblico e il permanere di una posizione di chiusura sulle richieste contrattuali. Già il 16 novembre era stato indetto uno sciopero di questo tipo dopo la risposta negativa data dall'IRI ai sindacati in merito alla richiesta di ampliamento del programma di investimenti nel Mezzogiorno per determinare un equilibrato sviluppo industriale con conseguente aumento dei livelli occupazionali. Il 27 febbraio poi sciopero generale nazionale dell'industria ancora di quattro ore in appoggio alla lotta dei metalmeccanici. Il volantino della Federazione provinciale CGIL - CISL - UIL diceva che lo sciopero era contro l'intransigenza padronale che « ha oggi superato nettament e i litniti della contesa contrattuale, per configurarsi come un aperto attacco al movimento operaio organizzato, alla sua linea di azione unitaria, alla sua organizzazione democratica nelle fabbriche e nelle wne ». 269 Biblioteca Gino Bianco

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