Classe - n. 7 - luglio 1973

bri dell'Esecutivo salgono sopra a trattare, senza però riuscire • modificare la decisione. Arriva la polizia a presidiare i cancelli. col pretesto che nelle casseforti c'erano i soldi delle 200 ore . La vigilia di Natale atmosfera di festa in fabbrica, si smette prima di lavorare, panettone e spumante sulle linee. Nell'ultima settimana vengono tenute assemblee retribuite per utilizzare le ore a disposizione, visto che la Direzione in un incontro aveva opposto un rifiuto ad accumularle nel monte ore del nuovo anno. Il 29 dicembre dalle 16 alle 18,30 assemblea con A. Bellocchio, segretario provinciale Fiom. Carrellata sulla lotta contrattuale e sullo stato delle trattative ; preannuncia una svolta nelle forme di lotta con una più ampia articolazione, però consiglia cli evitare forme dure come il blocco delle merci e delle portinerie e di non portare la lotta fuori dalla fabbrica; parla della repressione in atto nelle aziende a partecipazione statale, come le lettere cli ammonizione e i provvedimenti disciplinari e della decisione de1 CdF e della FLM della revoca di questi provvedimenti come pregiudiziale per la fuma del contratto. Nella trattativa bisogna costringere l'Intersind ad entrare nel merito della piatt aforma, senza però arrivare a una rottura , che comporterebbe la mediazione del ministro Coppo, considerato una controparte in appoggio al padronato, per cui una eventuale conclusione dimezzerebbe il contratto al 50% . Intervengono nella discussione: un operaio della UILM che denuncia il comportamento di molti lavoratori che durant e gli scioperi si fermano nei reparti a giocare a carte o escono per andare al bar; gli operai Sostato del Gruppo operai-impiegati promotore del CUB e Valtolina del Manifesto che criticano l'andamento e la gestione della lott a e della trattativa e chiedono forme più dure e generalizzate (collegamento con le fabbriche della zona) come nel '69 _ Il 30 dicembre viene confermato ed effettuat o il picchetto iD risposta alla posizione provocatoria della Direzione per quanto riguardava le 200 ore e la repressione nell'azienda, che nel frattempo aveva « comandato » per quei giorni tra Milano e Arese circa 2.000 operai per l'inventario di fine anno. Nei giorni precedenti vi era stato un certo dibattito nelle linee sulla decisione presa dalla Direzione e la risposta che l'Esecutivo doveva dare. I picchetti vengono effettuati ogni sabato per il blocco degli straordinari; l'accesso in fabbrica è consentito alla 5• portineria solo agli operai degli appalti e a quelli addetti ai servizi indispensabili; bisogna tener presente che alcuni uffici e reparti (come ad es. l'ufficio « paga manodopera » e il reparto « forgia ») vengono esentati dagli scioperi 264 Biblioteca Gino Bianco

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