Classe - n. 7 - luglio 1973

le lotte del '69 e degli anni seguenti il movimento aveva conquistato e consolidato. Intervengono solamente Pier Luigi Sostaro, del Gruppo OperaiImpiegati promotore del CUB che è sulle posizioni di « Avanguardia Operaia », e Eugenio Entronchi, del Collettivo Politico Operaio, organizzazione di fabbrica del Gruppo Gramsci. Criticano l'assemblea cli Genova per aver recepito solo in parte la piattaforma che era uscita dalla consultazione dei delegati a Brescia (fine maggio) e le modifiche che alla stessa erano state apportate dal Consiglio di Fabbrica dell'Alfa; sostengono che sia i contenuti che le forme e i tempi della lotta devono nascere da un rapporto costante con la base e rispettarne la volontà . Il 7 novembre sciopero di zona di tre ore con manifestazione di protesta davanti alla RAI -TV di Corso Sempione. Partecipazione vivace e numerosa. Striscioni dell'Alfa, della Crouzet, della FIAR e di piccole aziende metalmeccaniche. Vi è pure un compatto gruppo di « Lotta Comunista » con suoi slogans come « Più salario agli operai - meno soldi ai bottegai », che finisce per isolarsi dal grosso della manifestazione. Presenti anche studenti delle medie superiori della zona. Vengono vendute alcune decine di copie di « Lotta Continua » e « Potere Operaio». Slogans: « Televisione puttana del padrone»; « Contratto - riforme - contratto - riforme». Momenti di tensione all'ingresso della RAI-TV per la presenza della polizia in assetto cli carica e in seguito a slogans di alcuni dei gruppi come « Bombe finestre manganelli - gli assassini sono sempre quelli ». Un rappresentante della RAI-TV parlamenta con i sindacalisti. Dopo il colloquio, il responsabile FIOM propone un incontro con i dirigenti e il sindacato RAI-TV e che il corteo abbandoni la zona e continui la manifestazione nel quartiere per popolarizzare la lotta, mentre il responsabile FIM è del parere che stazioni sotto la RAI-TV fino alla fine dei colloqui. Viene quindi deciso che una rappresentanza abbia un incontro con i dirigenti RAI-TV alla presenza del sindacato del settore, per protestare contro la disinformazione continua sulle lotte contrattuali. Dei risultati del colloquio gli operai ne avrebbero avuto notizia in fabbrica. Dopo una sosta sotto la RAI-TV di un quarto d'ora circa, il corteo riprende, niente slogans e scollegandosi, senza una meta precisa, decidendo poi di sciogliersi davanti alla Lancia dove erano in atto rappresaglie antisindacali. . L'Esecutivo dell'Alfa décide di gestire lo sciopero in questo 258 Biblioteca Gino Bianco

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